Maxi pulizie sotto i portici Un appello “salva rondini”

Sono una quarantina i nidi di rondine censiti in corso Vittorio Emanuele II. E proprio in questo periodo i volatili migratori depongono le uova.
La Lega per l’abolizione della caccia, per voce di Alessandro Sperotto, ha espresso preoccupazione per il radicale intervento di pulizia che scatterà stamane sotto i portici in corso Vittorio Emanuele.
«L’intervento – ha osservato il portavoce del sodalizio – viene fatto nel periodo sbagliato: meglio sarebbe stato aspettare ottobre, dopo la partenza delle rondini. In ogni caso vigileremo: distruggere i nidi di rondine, con i piccoli, può comportare sanzioni penali per l’ipotesi di reato di maltrattamento di animali».
Luca Mariotto, amministratore unico di Gea, raggiunto ieri al telefono, ha assicurato che il maxi-intervento di pulizia non interesserà i soffitti dei porticati in corso Vittorio, ma soltanto la pavimentazione, proprio per salvaguardare i nidi di rondine.
«Fare la pulizia con l’arrivo delle rondini è assurdo – è critico Alessandro Sperotto – perché se qualche coppia nidificherà, sporcherà inevitabilmente la pavimentazione: la pulizia sarà comunque vana, così come i soldi spesi». Per questa ragione il sodalizio ha sondato il terreno per capire se vi fossero margini per rinviare l’intervento a un periodo più favorevole.
«L’operazione di pulizia – ha spiegato Mariotto al Messaggero Veneto – è già stata programmata e non è rinviabile. Si tratterà di un intervento epocale». Quanto al paventato spreco di soldi, l’amministratore unico di Gea ha sottolineato che l’eventuale sporcizia causata dai volatili rappresenterebbe un problema minimo, facilmente risolvibile con un lavaggio del marciapiede.
Stamattina la Lega per l’abolizione della caccia segnalerà il caso alla Guardia forestale. I volontari del sodalizio intendono vigilare e verificare, a pulizia ultimata, che tutti i quaranta nidi censiti e georeferenziati in tre anni di certosino lavoro siano rimasti al loro posto, come promesso. I nidi di rondini sono protetti dalla legge 157 del 1992 che tutela la fauna selvatica.
«Siamo la città delle rondini – ha concluso Sperotto –. Grazie al progetto è stato creato un ambiente urbano capace di favorire la nidificazione di questa specie protetta, la cui presenza, nelle nostre zone, è purtroppo in calo». La critica sulla scelta del periodo da parte di Sperotto si estende anche all’intervento di sbancamento sulle rive del laghetto Tomadini.
«In questa stagione – ha dichiarato il portavoce della Lega per l’abolizione della caccia – si dovrebbero sempre evitare interventi sulle rive dei corsi d’acqua così impattanti, perché così facendo l’avifauna viene privata del suo habitat naturale. Bisognerebbe avere più cura della biodiversità in ambito urbano».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto