Maxi-evasione fiscale: quattro friulani agli arresti
Scoperto dalla Guardia di finanza di Venezia un giro di fatture false da 20 milioni di euro
Dieci le misure cautelari emesse dal gip vicentino Agatella Giuffrida su richiesta del pm Claudia Del Martello. Venti gli indagati. I friulani finiti in carcere sono Federico Lauzzana, 30 anni, di San Daniele del Friuli; Enrico Giacomini, 36 anni, di Udine. Ai domiciliari, invece, Adriano Schiratti, 40 anni, di San Daniele e Paolo Pittino, 34, di Osoppo. Un quinto friulano per il quale il giudice ha richiesto i domiciliari è ancora latitante, secondo gli investigatori si trova in vacanza. L’organizzazione non agiva solo in Friuli e Veneto, ma anche in Lombardia, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige ed era specializzata nella frode dell’Iva comunitaria nel settore delle materie plastiche. Sfruttava il meccanismo delle cosiddette “frodi a carosello” basato su società-fantasma intestate a prestanome e società-filtro, create apposta per rendere più complicati eventuali indagini. Le “fantasma” si inserivano fra le aziende fornitrici, con sede in Austria (a Klagenfurt, Villach e Hainburg) e Slovenia, e le imprese italiane che, non pagando l’Iva (che formalmente avrebbe dovuto essere versata dalle società-fantasma in quanto importatrici), acquistavano le materie prime sottocosto sbaragliando così la concorrenza. Non solo, come accennato, tra i fornitori esteri e i reali acquirenti italiani c’era un ulteriore passaggio rappresentato dalle società “filtro” che avevano sede a Udine, a Manzano e anche a Gorizia. L’uomo considerato la mentè del gruppo è il vicentino Roberto Panzarasa, 40 anni, di Bassano del Grappa, arrestato ieri mattina all’aeroporto di Venezia subito prima della sua partenza per gli Stati Uniti per trascorrere una vacanza nella sua casa di Miami. Per Lauzzana e Giacomini gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria hanno ritagliato un ruolo di «collaboratori in grado di gestire i contatti con i clienti e le società fantasma». Lauzzana, già indagato in Friuli in relazione al fallimento della Corum di Pradamano, che si occupava di rifiuti, risulterebbe titolare di due società fornitrici con sede in Austria, la Poket srl e la Universe trading. «Il guadagno dell’organizzazione – ha spiegato ieri il colonnello Pierluigi Pisano, comandante del Nucleo di Venezia – era doppio: da un lato c’è la frode fiscale perchè le ditte italiane acquirenti non pagavano le tasse e, dall’altro, c’è un effetto distorsivo sul mercato perchè si vanno ad alterare i meccanismi della concorrenza». Agli arresti domiciliari si trovano anche Giuseppe Poli, 45 anni, titolare di un’azienda di Reggio Emilia, Luigi Alessandro Chiesi, 65 anni, titolare di una ditta di Zola Predosa (Bologna), il direttore degli acquisti della stessa azienda Gianluca El Kan Casarini, 41 anni, Tommaso Marchioreno, 39 anni, di Bassano, titolare della “Stif” di Tezze sul Brenta.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto
Leggi anche
Video