Maurensig, un libro per i 20 anni di Lüneburg

Una “traversa” scacchistica; il balon – qui – centra nulla. Due universi con distanze galattiche. Sappiamo, sappiamo, quanto Paolo Maurensig sia un abile stratega a muovere cavalli, pedoni, re e regine. Autentica esaltazione personale che riemerge dal passato spinta da passionali leggi. L’ormai mitica La variante di Lüneburg (2 milioni di copie vendute), il suo best seller tradotto in 25 lingue che proprio in queste settimane festeggia i vent’anni dall’uscita, lo consacrò scrittore di fama che seppe esaltare il gioco adatto a menti forti e pazienti.
E ci arriviamo. L’ultima traversa è il marchio del libro da questa settimana sugli scaffali. La firma è la sua, l’editore è Barbera, il prezzo è di 7,90 euro. Le pagine? Novantasei. L’opera appartiene a una collana – Short – una riserva speciale, come lo champagne d’annata. Vi accede il ristretto club dei narratori di griffe; agli altri, un grazie e arrivederci. Maurensig la inaugura. A lui è concesso il primo passo in un commerciale atipico fatto di prodotti da consumarsi in un’oretta di buona lettura.
Nel nostro veloce galoppo quotidiano, è l’ideale. Basta tomi spessi quanto un muro maestro, che li impugni a Natale e li finisci a Pasqua. Ah, ci stavamo dimenticando: è una novella. Oibò. S’erano perse le tracce. Trattiamo con la Novella Duemila, adesso, il familiare gossip da parrucchiera. Genere a metà strada fra fiaba e parabola, la novella vera, di respiro corto e con radici orientali – si dice e si legge – poi trapiantate in Occidente. Il romanzo, va be’, è diluito nel tempo. In quel contesto è più facile muovere il gregge di personaggi che lo abitano.
La novella è un caffè ristretto. Devi giocartela davvero bene per non rischiare di farti pigliare dalla fretta. Orbene. Siamo entrati ne L’ultima traversa con la volontà di una prima conoscenza, intanto. Per poi affrontarla il giorno dopo. Macché. Avete presente una tavoletta di cioccolato in mano ai golosi? Uguale. Quella prima occhiata si è trasformata in un morso completo. Ti avvinghia subito. Vicenda ricca di pieghe inaspettate. Fine Ottocento. Un prete, una scacchiera, un avversario sbucato dal nulla. Abile narratore, il friulano Maurensig, è un distintivo che ben pochi si possono appuntare sulla giacca.
- Prendiamola alla larga, signor Paolo. Come agisce il cacciatore di storie?
«S’informa. E legge tantissimo. E ascolta. Accorgimenti necessari. La vita è un vivaio di racconti. Basta muoversi con il grilletto tirato, mai abbassare la guardia. E mai trascurare il particolare o il “tanto questa roba qui non mi serve”. Non si sa».
- Stringiamo l’obiettivo, allora. Se non sbagliamo stavolta, per L’ultima traversa , si è trattato di una commissione.
«È andata così. Una richiesta ben precisa dell’editore. Non avevo un granché sottomano di pronto, a parte un altro lavoro che sto ultimando per la Mondadori. Chissà per quale strana coincidenza un pomeriggio mi rimbalza in testa un nome, Daniel Harrwitz, grande manovratore di scacchi, citato proprio in questo volume work in progress. Passa poco tempo e leggo da qualche parte che è stata ritrovata la sua tomba a Bolzano. A quel punto… be’, non pretenderà tutta la verità subito?».
- Ci faremmo tagliare un dito piuttosto. Brutta cosa svelare l’effetto speciale di un artista. Allora, Maurensig, lei scopre un reale inedito al quale aggiunge un mondo suo. Sbagliamo?
«No, no. D’altronde qualunque scritto non potrà mai spacciarsi per vero assoluto. Una pennellata estrosa ci sta bene, non trova?»
- Fondamentale. Don Aloiz è il suo uomo di media montagna. Da lui si sprigioneranno sensazioni inattese.
«Gli scacchi si trascinano dietro un alone romantico da un secolo e più. E ciò ben si lega con altri eventuali sentimenti».
- La conoscenza approfondita della materia non è fondamentale per cogliere il senso globale della storia. Giusto così, per sapere, cos’è l’ultima traversa?
“La scacchiera è formata da varie traverse. Quando il pedone arriva nell’ottava è “promosso” a regina. Diciamo che non è un titolo casuale, ecco. Contiene un senso: il senso di un percorso spirituale”.
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