Maturità, l’ultimo ostacolo del colloquio

Porte aperte alla maturità, ieri, con gli orali “serviti” in 55 commissioni. L’ultimo scritto è alle spalle: tanti ripassi “last minute” dei maturandi lungo i corridoi dei licei, tecnici e professionali a Pordenone per affrontare il D-day. E poi via, verso le ferie con il diploma – si spera – in tasca. Tasso delle bocciature medie ai minimi storici nella prima mattina scandita da cinque colloqui a commissione, perché la selezione media del 4-5% c’è stata negli scrutini pre esame, a fine lezioni.
Il colloquio. Domande da gelare il sangue? «Il motivo del dolore in Nietzsche, Schopenhauer e Kierkegaard». Per la generazione che vive di “smile” postati allo smartphone, la filosofia va ingoiata come il match azzurro con l’Uruguay. A denti stretti, liceali alla resa dei conti con il “tarlo” della Grande guerra: «I motivi della vittoria?». Per il popolo “no war” e con le coscienze animaliste, vai a inventarle le ragioni per giustificare la carneficina di eserciti e cavalli. Cambio di scenario per i candidati geometri: «Mi parli – incalza un commissario erudito in topografia – delle quote rosse». Si ingarbuglia il candidato che impallidisce e l’arcobaleno delle quote rosa e bianche, va in frantumi.
Mattinate toste. «Tornano le proprietà degli integrali, per parare i colpi dello scritto andato così così - ha raccontato Alberto sotto torchio in un liceo scientifico -. Complicate solo da capire». La domanda sugli integrali indefiniti “cuoce” la prima mattina di un esame di Stato che perde smalto, anno dopo anno. «Mi hanno incoraggiato i commissari – ha sfogato Jessica la tensione -. Alla fine, ce l’ho fatta». Adesso l’orale, poi l’assalto all’università e lavoro. Roby ha preparato una tesina sulla fusione nucleare e vuole studiare fisica nucleare a Trieste. Ivan ha sviluppato il sesto senso su come va il mondo e intende mettere in gioco le sue competenze nel mondo lavorativo. Idee meno chiare per Beatrice: lingue a Trieste in futuro? La maturità non finisce per tutti: scritto di italiano il primo luglio per 12 candidati intossicati, nell’Itc Mattiussi.
Le tesine. «Scuola da costruire – propone la tesina un candidato con l’estimo da orticaria – per l’abbattimento dei rischi». Ma quanto costa una scuola? «Aspettiamo il premier Renzi per coprire le spese». Bravo. «Il mio esame è subito – mette l’accento di quelli che soffrono, Matteo -. Ho fatto scongiuri ma chi se la cava è bravo». Facile affrontare la tesina. «Il bello viene quando devi risolvere un problema su due piedi, nel colloquio». Tesine: Barbie e un villaggio vacanze nell’Isis Zanussi, le app nell’Itis Kennedy, i tormenti del giovane Leopardi e indagine sull’aurora del Don Giovanni nei licei. Tasse, “Tasi”, nell’Itc Mattiussi e il “trip” esistenzialista nella letteratura anglo-americana. “Otium et negotium” nel Leopardi-Majorana, tanto per parlare di economia tradita dalla crisi. L’Europa a dosi massicce e la procreazione assistita: mix di culture “copia & incolla” e lavori in corso fino al 7 luglio.
Chiara Benotti
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