Matrimonio in duomo con le pubblicazioni affisse otto mesi dopo

In ritardo le carte provenienti da un altro paese europeo Per la chiesa però non ci sono stati problemi, nozze salve

Hanno scelto di rientrare in Italia per sposarsi nel paese d’origine della sposa, come vuole la tradizione. Una coppia giovane e innamorata, un bel matrimonio con viaggio di nozze da sogno. Tutto secondo i piani, se non fosse per quel documento, necessario a validare il matrimonio civile, che non è mai arrivato. O meglio, è arrivato parecchi mesi dopo le nozze.

Il caso curioso si è verificato a una coppia (originaria di Pordenone lei, spagnolo lui, entrambi sulla trentina) che si è unita in matrimonio nel duomo di San Marco a Pordenone, lo scorso luglio. La pordenonese, da quanto si apprende, si è trasferita da anni in Spagna, dove ha studiato e dove lavora, ma ha scelto la cornice di casa per un giorno così speciale. Tutta la trafila dei documenti andava fatta in Spagna, ma un documento necessario per la regsitrazione del matrimonio non è mai arrivato.

Ecco perché ieri, sull’albo pretorio del Comune di Pordenone, è apparso «l’avviso di celebrato matrimonio religioso senza avere ottemperato alla formalità delle prescritte pubblicazioni». Pubblicazione postume che servono a chiudere la procedura formalmente.

«Il caso si è creato – spiega monsignor Otello Quaia, parroco del duomo –, perché tutta l’istruttoria andava fatta in Spagna. Gli sposi hanno seguito la procedura, ma mancava la dichiarazione di stato libero ovvero il documento che attestasse che gli sposi non avessero contratto precedentemente altro matrimonio». Conoscendo la sposa, il sacerdote celebrante ha comunque dato corso alle nozze – un rinvio avrebbe creato sicuramente un disagio – «ma per gli effetti civili mancava la carta. Se ora è stata fatta la pubblicazione vuol dire che la pratica si è chiusa correttamente» aggiunge monsignor Quaia e che il matrimonio è valido non solo davanti a Dio.

Per la parrocchia è la prima volta che si verifica un caso di questo tipo e a quanto pare, anche se le pratiche dovevano arrivare da un Paese europeo, il confine della burocrazia resta ancora difficile da ridurre. —

M.Mi.

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