Masterchef all’udinese con la cucina di Spyros

Il cuoco vincitore del programma tv sta preparando una serata in città «I miei segreti? Emozionarsi fra i fornelli e ascoltare sempre i grandi maestri»

Spyros Theodoridis, vincitore in tv di Masterchef Italia, organizzerà una serata tutta udinese il 21 gennaio per ricreare i piatti che lo hanno portato sul podio del noto programma di cucina, in onda su Cielo. Ieri mattina il giovane chef di origini greche era in città per definire i dettagli della serata, che si svolgerà al ristorante “Pepata di corte”, in corte Savorgnana. «Lo abbiamo chiamato – raccontano i titolari Luca Calviello e Samuele Bordignon – per congratularci e per conoscere una persona che ammiriamo». Così dunque nasce la collaborazione udinese con Spyros, 37enne dotato di una rara semplicità.

Spyros, sei nella terra di uno dei giudici più severi di Masterchef, Joe Bastianich, titolare dell'azienda vinicola sui Colli orientali e di una serie di ristoranti a New York....

Sì lo so, in Friuli ero già stato, ma mai a Udine, per ora so solo che i vini friulani sono molto buoni.

Hai avuto successo dimostrando di seguire un percorso nella cucina di Masterchef che ti ha portato alla vittoria, vero?

Ho partecipato al programma come semplice appassionato di cucina, a cui mi dedico sin da piccolo. A ogni puntata pensavo che sarei stato eliminato, invece ho sempre passato il turno. Ho avuto l'opportunità di sviluppare il mio talento, di imparare e ho avuto anche molta fortuna. Non c'è nulla di male ad ammetterlo.

Qual è il tuo segreto?

Ci ho messo tanto impegno e poi ho ascoltato i consigli dei giudici. In generale chi è convinto di sapere tutto poi nella vita non avanza. Bisogna invece ascoltare e guardare ai grandi maestri.

A proposito di maestri, tu hai imparato dagli chef Carlo Cracco e Bruno Barbieri, oltre che da Bastianich, come ti sei trovato con loro?

Barberi è la persona che mi piaciuta di più, gentile ed educato, poi Cracco è il più esigente e severo, ma ha tanto da insegnare. Infine Bastianich è il più diretto, ma allo stesso tempo molto autentico. In programma ora c'è un lavoro a Londra con Barbieri e poi lo stage a Torino da Davide Scabin.

Il libro delle tue ricette quando esce?

L'8 febbraio, edito da Rizzoli, e s'intitola “Cuoco per emozione”, perché la cucina è un'emozione. Contiene 60 ricette, è diviso in tre parti: prima, durante e dopo Masterchef.

Perché al giorno d’oggi c'è tanto interesse per la cucina?

Perché è cambiata la mentalità, le persone sono più consapevoli, vogliono mangiare sano, è cambiata anche l'attenzione nei confronti del cibo. Forse ognuno ama di più se stesso e quindi vuole mangiare meglio. Infine, la cucina fa anche spettacolo.

Com'è cucinare in un reality?

I tempi televisivi non corrispondono sempre alla realtà e per girare una scena ci vogliono molte ore, poi si è stressati dalla gara e quindi è molto impegnativo. Inoltre è diverso dalla propria cucina. A casa si pensa all'organizzazione di una cena nei dettagli, chi lo fa di mestiere deve pensare alla creazione di un unico grande piatto.

Aprirai un ristorante?

Speriamo, ma è difficile gestire un locale e non basta saper cucinare bene.

Ilaria Gianfagna

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