Massoneria e Udc, archiviazione per chi sollevò il caso a Latisana

Il gup ritiene che non vi siano elementi per procedere contro Murello, Plozzer, Galetto e Cudini I quattro erano stati querelati dagli assessori Valvason e Lizzi, ma per il pm non ci fu alcun reato

LATISANA. Archiviazione. Perché non vi sono elementi per sostenere l’accusa in giudizio.

Si chiude così un capitolo della vicenda nata la scorsa estate, dopo che alcuni esponenti dell’Udc di Latisana avevano posto all’attenzione dei vertici del partito, che vieta ai tesserati l’appartenenza a qualsiasi loggia, la presunta appartenenza alla massoneria, come dimostrerebbe una mail-invito a una cerimonia di una società segreta, indirizzata al vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Angelo Valvason e all’allora collega di giunta Daniela Lizzi.

Segnalazione che non solo non ha prodotto nessun tipo di provvedimento da parte dei vertici del partito di ispirazione cattolica nei confronti dei due presunti Massoni, ma che è costato agli altri del partito la sospensione dallo stesso e una serie di querele che si sono concluse tutte con un nulla di fatto. Non è escluso però che adesso di capitoli giudiziari se ne apra un altro, perché sembra proprio che alcune delle persone oggetto del procedimento penale archiviato a metà gennaio siano intenzionate a procedere a loro volta contro lo stesso Valvason e la Lizzi, entrambi firmatari delle querele.

Le accuse mosse dai due andavano dalla sottrazione e divulgazione di corrispondenza (la famosa mail con l’invito massone che poi finì pubblicata sul “Messaggero Veneto”), alla tentata violenza privata nei confronti di Lorio Murello, Enrico Plozzer (all’epoca dei fatti segretario dell’Udc di Latisana), Alessandro Galetto e Lorenzo Cudini (componenti del direttivo locale del partito).

L’accusa mossa a Lorio Murello «collega di studio di Valvason, oltre che compagno di partito di entrambi i querelanti - precisa il pubblico ministero -, sarebbe quella di aver sottratto una mail indirizzata a Valvason e alla Lizzi e avente a oggetto un invito a partecipare a una riunione di una non meglio precisata “Loggia”, l’avrebbe divulgata ad altri componenti del partito e avrebbe intrapreso una serie di iniziative volte a ottenere le dimissioni dei due dalle cariche politiche ricoperte». E ulteriore accusa sarebbe stata quella di aver dato la stessa mail al nostro giornale.

«Esercizio del diritto di cronaca – dice il magistrato – del quale sussistono i tre presupposti della pertinenza, della continenza e della verità del fatto (la mail in questione, al di là del suo significato, è stata realmente inviata ai due querelanti e la conoscenza della stessa ha determinato l’insorgere di una polemica politica)». Per Plozzer, Galetto e Cudini l’accusa di tentata volenza privata si riferiva a una riunione del mese di giugno durante la quale sarebbero state chieste le dimissioni di Valvason e della Lizzi, in conseguenza alla loro presunta appartenenza appunto alla massoneria. Nella richiesta di archiviazione (accolta dal gup con una condivisione totale delle valutazioni del pubblico ministero), il pm dice addirittura che «non appare configurabile una condotta di violenza o minaccia» e che in «tale riunione si è parlato della presunta appartenenza a una loggia massonica e sono state si richieste le dimissioni dei due, ma non è stata posta in essere alcuna minaccia o violenza».

Paola Mauro

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