Massaggi a luci rosse ai clienti: condannata la titolare del centro

SAN GIOVANNI AL NATISONE. Il massaggio tradizionale costava 30 euro, ma se il cliente desiderava un “happy ending” doveva aggiungerne altri 20.
Soddisfatti o rimborsati.
A richiamare l’attenzione dei militari della Guardia di Finanza è stato l’insolito andirivieni di uomini all’interno dello stabilimento di viale Trieste a San Giovanni al Natisone. Ci sono voluti mesi di pedinamenti e intercettazioni per chiudere le indagini coordinate dal sostituto procuratore Andrea Gondolo.
Atti confluiti nel fascicolo aperto a carico di Ye Quilian, una 45enne di origine cinese residente a San Giovanni al Natisone. La donna, che è stata accusata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, ieri è stata condannata a un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa, più 200 euro di multa.
Le indagini avevano preso il via nel 2015: dopo qualche appostamento all’esterno del centro, frequentato da molti clienti del Manzanese, era emersa un’attività che offriva ben più del semplice massaggio rilassante, ayurvedico o energizzante.
Sono stati gli stessi clienti a fornire le indicazioni ai militari delle Fiamme gialle: molti hanno ammesso di aver subito un trattamento “particolare” che si era concluso con un massaggio a luci rosse. Stando alla versione fornita dai clienti, la prestazione hot era stata proposta in cabina o, in alcuni casi, era stata effettuata senza che fosse preventivamente concordata. In ogni caso, l’extra ammontava a 20 o 30 euro al massimo e, al termine della prestazione, il cliente pagava alla cassa per poi andarsene con regolare ricevuta fiscale.
Una tesi che la pubblica accusa, rappresentata ieri nell’aula del tribunale di Udine dal pubblico ministero Laura Martin, ha sostenuto attraverso l’escussione dei testi. Nella sua requisitoria il pm ha ritenuto provata la responsabilità dell’imputata, per la quale ha chiesto una condanna a due anni di reclusione, senza la sospensione condizionale, e il pagamento di 3 mila euro di multa. Ha però ritenuto di concedere le attenuanti generiche il giudice Paolo Lauteri che, ritenendo colpevole l’imputata, l’ha condannata a un anno e 6 mesi di reclusione, pena sospesa, più la multa da 200 euro.
Non esclude l’opportunità di appellare la sentenza, una volta approfondite le motivazioni, il difensore di fiducia di Ye Quilan, l’avvocato Egle Comisso che ha dichiarato di aver scelto la via del dibattimento per non pregiudicare l’esito di eventuali richieste per il permesso di soggiorno da parte della sua assistita. L’avvocato Comisso, però, ha precisato che già a maggio del 2015 la dipendente del centro cui venivano attribuiti i massaggi a luci rosse era stata licenziata e che, a settembre dello stesso anno, la titolare aveva avviato le pratiche per chiudere lo stesso centro.
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