Mascherine, scuolabus, mense e contagi: tutte le risposte alle domande più frequenti sul rientro a scuola

UDINE. Test sierologici per insegnanti e personale tecnico, ma senza obblighi. Le mascherine, invece, saranno obbligatorie anche in classe. Cambieranno pure le regole a bordo degli scuolabus. Tra molte incognite, Ministeri e Regione stanno mettendo nero su bianco alcuni punti fermi sulla ripresa delle lezioni. Si parte tra meno di un mese. Come? Ecco alcune risposte alle domande più frequenti (qui la versione card da consultare).
Positivi, in quarantena, guariti e decessi: tutti i dati della Protezione civile sul nostro territorio
(1)Quando si torna sui banchi?
Le lezioni in Friuli Venezia Giulia riprenderanno mercoledì 16 settembre, due giorni dopo la data fissata dal ministro per l’Istruzione, Lucia Azzolina. Alcune scuole friulane hanno scelto di partire lunedì 14 per le attività propedeutiche, in particolare per le prime classi. Il 1° settembre inizieranno le attività di integrazione e recupero degli apprendimenti per tutti gli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza e per colore che i docenti riterranno proficuo coinvolgere, anche in attività di consolidamento o potenziamento degli apprendimenti.
(2)Sarà ancora possibile ricorrere alla didattica a distanza?
Toccherà ai dirigenti scolastici stabilire le modalità di fruizione delle lezioni: quel che è chiaro fin d’ora è che alla ripresa delle attività potranno ricorrere alla didattica a distanza soltanto le scuole superiori e soltanto in maniera complementare alle lezioni frontali. Stop invece per medie ed elementari, a meno che non si ripiombi nella fase emergenziale e che il governo decida per chiusure su base locale o nazionale. In quel caso andranno comunque garantite dieci ore di lezione in remoto alle elementari, 15 alle medie e 20 alle superiori ogni settimana.
(3)In classe servirà la mascherina?
Agli studenti dai sei anni in su verrà chiesto di indossare i dispositivi di protezione individuale in aula. Ci saranno momenti particolari, come l’interrogazione, a mensa o in palestra, che esenteranno i ragazzi dal portarle, ma il Comitato scientifico ha deciso che coprire naso e bocca va di pari passo con il distanziamento e l’igiene.
(4)Cosa si intende per distanziamento di un metro?
Per tutta la permanenza all’interno dell’istituto e degli spazi dove si svolgono le attività scolastiche gli studenti dovranno indossare la distanza minima di un metro. Anche in classe, dove non saranno i banchi a dover essere a un metro uno dall’altro, ma gli studenti: si parla delle ormai celebri “rime buccali”, ovvero la distanza tra bocca e bocca di ciascun alunno. Tenuti al rispetto della distanza anche i professori, il personale tecnico e gli esterni. In palestra la distanza da rispettare sale a due metri.
(5)Come funzionerà il servizio mensa?
Sarà organizzato a turni, con i pasti serviti rigorosamente in monoporzioni, vaschette separate e posate monouso. Andranno garantiti areazione e sanificazione degli spazi utilizzati per la refezione, con pulizia a ciclo continuo prima e dopo ciascun turno.
(6)Riprenderà l’attività dei doposcuola?
Sì, rigorosamente nel rispetto delle indicazioni organizzative generali. Quindi turni, gruppi meno numerosi rispetto al passato, gli stessi educatori di riferimento e rigoroso rispetto delle norme sul distanziamento e sulle protezioni individuali.
(7)Cosa cambia per gli scuolabus?
Sui pulmini che effettuano il trasporto scolastico andrà indossata sempre la mascherina: non soltanto al momento della salita e della discesa dal mezzo, ma per tutto il tragitto. A proposito di posti: andrà rispettata la distanza di un metro e quindi i sedili andranno occupati seguendo l’allineamento verticale dei posti. Potranno sedersi vicini i fratelli o i bimbi che abitano sotto lo stesso tetto. C’è una deroga, destinata a far discutere: se il tempo di percorrenza è inferiore ai 15 minuti i bus possono viaggiare a pieno carico.
(8)Come saranno organizzati gli asili nido e materne?
Ci saranno gruppi e sezioni stabili, con l’individuazione per ciascun gruppo del personale educatore, docente e collaboratore, al fine di semplificare l’adozione delle misure di contenimento conseguenti a eventuali casi di contagio e limitarne l’impatto sull’intera comunità scolastica. I più piccoli non potranno portare i propri giochi da casa.
(9)La febbre va misurata a casa?
Sì. Anche se alcuni istituti si sono dotati di termoscanner, la indicazioni del Cts prevedono che la temperatura sia misurata dai familiari dello studente: se supererà i 37,5 gradi gli alunni non potranno recarsi a scuola.
(10)Nelle scuole dovrà esserci un presidio sanitario?
Sì, ogni istituto dovrà avere un medico competente per la sorveglianza sanitaria, che avrà il compito di collaborare con il preside e con il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nella redazione dei piani di contenimento del contagio da coronavirus. Saranno rafforzati gli sportelli di supporto psicologico per studenti e lavoratori.
(11) Che cosa succede se un alunno o un professore ha la febbre a scuola?
Nel caso di sintomi influenzali al soggetto viene consegnata la mascherina chirurgica (se non ce l’ha) e portato in un posto isolato della scuola. Se si tratta di uno studente un addetto resta con lui/lei a distanza (e con mascherina) in attesa dell’arrivo dei genitori che con il pediatra o il medico di famiglia decideranno come procedere: se si tratta di normale febbre stagionale basta restare a casa e tornare a scuola dopo tre giorni in cui la temperatura è stata costantemente sotto i 37.5. Se invece il medico teme che si tratti di sintomi compatibili con il Covid-19 procederà a prescrivere il tampone.
(12) Come verranno pulite le aule?
A disposizione del personale addetto alle pulizie ci saranno prodotti igienizzanti, soluzioni idroalcoliche, sapone e tutto ciò che è necessario per assicurare la tutela della salute. Il protocollo di sicurezza prevede la pulizia quotidiana e la sanificazione periodica di tutti gli ambienti scolastici, secondo una scansione temporale precisa, annotata puntualmente su appositi registri. Nel caso in cui dovesse registrarsi un caso di positività scatteranno sanificazioni straordinarie dei locali potenzialmente contaminati. Attenzione particolare all’areazione degli spazi: nei bagni, ad esempio, le finestre andranno tenute per quanto possibile aperte.
(13) Docenti e personale tecnico dovranno sottoporsi al test sierologico?
Da lunedì e fino al prossimo 7 settembre si svolgerà in Friuli Venezia Giulia lo screening sierologico rivolto su base volontaria a tutto il personale docente e non docente delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado e degli istituti di istruzione e formazione. Le attività prevedono misure definite di concerto con il ministero della salute. In Fvg il controllo interesserà 16 mila 500 docenti, il personale Ata e gli operatori comunali oppure delle cooperative che curano i servizi educativi per i più piccoli fino ai 6 anni.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto