Mascherine, banchi a distanza e aule sdoppiate: mancano 500 insegnanti, ecco le regole per il rientro a scuola

L’ufficio scolastico sta completando il monitoraggio degli spazi nei singoli istituti per valutare le nuove esigenze di aule, quelle stesse esigenze che, in prima battute, erano state sovrastimate dai presidi

UDINE. Lo sdoppiamento delle aule che si renderà necessario per garantire le misure di sicurezza nelle scuole della regione richiede 500 insegnanti in più. La stima illustrata in sesta commissione, dall’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen, è la conseguenza dell’applicazione del manuale operativo inviato a tutti i dirigenti scolastici, che prevede la disposizione dei banchi per righe e colonne distanziati almeno un metro uno dall’altro. Se sarà possibile le lezioni si faranno con finestre e porte aperte e nelle mense il personale servirà i piatti con la mascherina che sarà obbligatoria anche per alunni e studenti ma solo quando si sposteranno all’interno dell’edificio, non quando saranno seduti al banco.

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Ai 500 insegnanti stimati per fronteggiare l’emergenza sanitaria vanno aggiunti i 900 professori di sostegno che mancano da prima della pandemia e circa 300 unità di personale Ata. L’ufficio scolastico sta completando il monitoraggio degli spazi nei singoli istituti per valutare le nuove esigenze di aule, quelle stesse esigenze che, in prima battute, erano state sovrastimate dai presidi.

IL RITORNO A SCUOLA, LE REGOLE

Il malinteso era nato perché i dirigenti avevano interpretato «in senso dinamico il concetto di distanziamento di un metro da bocca a bocca anziché in senso statico. Quando gli allievi sono seduti nei banchi non c’è l’obbligo di indossare la mascherina» spiega il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, anche lei presente, ieri, in commissione.

Chiarito questo aspetto, Beltrame ha evidenziato l’assenza di tagli, rispetto allo scorso anno, dell’organico di diritto nonostante il calo complessivo di 1.570 allievi: 743 alunni verranno meno nelle scuole per l’infanzia, 1.105 nelle primarie, mentre le medie e le superiori vanno in controtendenza con 39 e 239 studenti in più. «L’organico – ha spiegato Beltrame – prevede 11.968 insegnanti di ogni ordine e grado e 4.064 unità di personale Ata con diritto per qualsiasi sede di avere almeno due collaboratori scolastici».

Anche se numericamente docenti e personale Ata saranno gli stessi di un anno fa, a settembre non basteranno perché applicando il manuale operativo qualche esigenza di aule in più ci sarà e comunque servirà più personale per garantire la sorveglianza e l’applicazione delle norme di sicurezza. Solo qualche esempio: le aule andranno arieggiate e quando sarà possibile viene consigliato di fare lezione con finestre e porte aperte. Nell’era Covid arredi e banchi doppi non saranno più ammessi, mentre all’esterno di aule, laboratori, palestre e spogliatoi andrà indicata la capienza massima. Sconsigliata l’attività didattica nelle palestre dove la distanza sociale arriverà a due metri.

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Pure in mensa gli studenti dovranno mangiare a un metro di distanza e anche qui il personale potrà muoversi tra i tavoli solo dopo aver igienizzato le mani e indossato la mascherina. Nel manuale si prevede l’uso promiscuo dell’aula magna vietando invece l’organizzazione, al suo interno, delle assemblee studentesche. Se i ragazzi vorranno confrontarsi tra di loro dovranno usare le piattaforme digitali. Previsti gli ingressi scaglionati, i sensi unici nei corridoi e, in alternativa, il doppio senso di marcia con l’obbligo di mantenere la destra.

Nei corridoi sarà necessaria la sorveglianza degli studenti. Questa è una delle misure che richiede maggior personale. Anche nei bagni le finestre dovranno restare sempre aperte, sarà vietato l’utilizzo di asciugamani elettrici ad aria calda sostituibili con le salviette monouso. Diventerà obbligatorio, invece, installare i dispenser di soluzione alcolica ovunque. Alcuni consiglieri, tra questi i leghisti Stefano Turchet e Mauro Bordin, pur ritenendole condivisibili hanno fatto notare alcune difficoltà nell’applicazione delle linee guida, mentre Furio Honsell (Open Fvg) ha chiesto se «esiste una specifica linea di azione qualora si dovesse appurare un caso positivo nell’istituto»

LEGGI IL COMMENTO DEL VICEDIRETTORE DEL MV, PAOLO MOSANGHINI

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