Mariti “infedeli” ma l’amante spesso è un videopoker

UDINE. Una volta era l’amico di famiglia. Poi, il matrimonio cominciò a vacillare al cospetto degli amori sbocciati sul posto di lavoro. Sempre più spesso, però, il tradimento avanza a colpi di bite e la rete diventa il luogo di incontro, tutt’altro che inviolabile e inviolato.
E quando, dopo nottate trascorse in chat fra scambi di messaggi ammiccanti e foto che poco lasciano all’immaginazione, si passa agli incontri furtivi e agli appuntamenti in un albergo, l’occhio dell’investigatore privato arriva là dove quello della moglie, o del marito, non riesce ad arrivare.
«Spesso sono gli ammanchi di denaro a dare nell’occhio, ancor più del cambiamento di abitudini nell’abbigliamento l’igiene personale o gli orari – glossa Laura Calligaro della Steel investigazioni – ma non sempre quei soldi che vengono a mancare o quelle uscite serali sempre più frequenti sono il risultato di una relazione extraconiugale, a volte invece, e capita sempre più di frequente, si scopre che il coniuge ha perso la testa per le slot machine, per le macchinette del videopoker e trascorre le serate in loro compagnia, così si finisce per avviare una causa di separazione per la dipendenza dal gioco».
Ma i casi di infedeltà coniugale ipotizzata dal coniuge e accertata dal detective, non mancano. «Si rivolgono a noi persone dai 30 ai 50 anni, sposati o conviventi, il 60% sono donne - puntualizza la detective – lo fanno perché il compagno le trascura, non riescono più a comunicare e notano comportamenti strani». Ma l’approdo degli ammogliati sui vari siti di incontri, da Zoosk a Badoo, da Meetic e Gleeden, Lovepedia, fino al più comune Facebook, ha diversificato le vie dell’adulterio. «Chi si rivolge a noi, di solito ha un sospetto fondato – chiarisce la Calligaro – sa che il coniuge ha contatti online con qualcuno e spesso, sbirciando un cellulare, ha le idee chiare, vuole solo dare forma e sostanza a quei sospetti».
Marco Biscaro della Van Gogh preferisce pensare che la vita è un cerchio e che, cercando all’interno di quella circonferenza, si trovano le risposte. «Il più delle volte - aggiunge - troviamo conferma ai nostri dubbi cercando nel passato: un vecchio amore, un ex compagno di scuola».
Comunque non serve andare lontano dal nucleo familiare per riavvolgere il filo dell’infedeltà, assicura il titolare della Van Gogh. «Quando non è l’istruttore di tennis o di sci è il genitore di un compagno dei figli, l’insegnante di danza, l’amico di famiglia - elenca Biscaro – il nostro lavoro è raccogliere le prove, fornire un complesso e articolato rapporto che, il più delle volte, finisce dal giudice».
Come davanti al giudice finiscono altri rapporti, sempre riferiti al coniuge, per la revisione degli assegni di mantenimento.
«Capita purtroppo - conferma - che per non pagare il dovuto l’ex marito, o più raramente la ex moglie, ridefinisca il rapporto di lavoro: non più un tempo pieno ma un part time, non più un lavoro dipendente ma un contratto a progetto per pagare di meno».
E specie se si può contare sulla complicità del datore di lavoro si dichiara di meno e si finisce per la versare la metà degli assegni di mantenimento.
Ma non è sempre così facile farla franca, specialmente quando uno 007 decide di passare ai raggi X l’esistenza di un coniuge separato o divorziato.
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