Marini apre un hotel in una villa seicentesca

L’imprenditore dell’oro si lancia in una nuova avventura: «Mi piaceva l’idea di riportare in luce un gioiello dell’architettura»

La sua passione per l’arte, così come quella per la musica classica, lo accompagna da quando è giovanissimo e anche se lui ci scherza su – «mi è servita solo per sedurre le donne» –, è proprio questo amore per il bello ad aver accompagnato la sua ultima “follia”. Mario Marini, l’imprenditore pordenonese del settore orafo, questa volta ha deciso di ricoprire un gioiello architettonico e di restituirgli il dimenticato splendore.

Attraverso un complesso iter burocratico giudiziario, ha rilevato il corpo centrale di villa Trevisan ad Aviano – finita in una procedura fallimentare era stata smembrata e quindi venduta a pezzi – e l’ha completamente rimessa a nuovo. Dopo due mesi e mezzi di lavoro ininterrotto – e chi conosce Marini sa quanto sia direttore dei lavori esigente e implacabile – la seicentesca villa Marini Trevisan è pronta ad aprire i battenti per accogliere, con le sue 16 camere e il salone per la colazione, chi cerca una sistemazione elegante, ma accessibile (il prezzo di una camera doppia con colazione varia dagli 80 ai 120 euro a seconda della metratura), con lo sguardo alla montagna Pordenonese. Naturalmente chi sceglierà l’albergo, che si trova in viale Marconi ad Aviano, dovrà stare alle regole della casa: «Entrare in sintonia con la casa, con il suo stile – spiega il proprietario che ha arredato ogni stanza con stucchi e complementi d’arredo che vanno dal bianco all’oro (rossa la tappezzeria) –. Per questo per esempio non ho voluto il televisore nel salone, ma solo nelle camere come da dotazione standard». Nel salone della colazione, sotto un cielo azzurro affrescato, trionfa infatti un pianoforte a coda.

Marini è un cultore del Palladio e, anche se la villa ha subito molti rimaneggiamenti, ha cercato di fare un restauro il più possibile conservativo. Fedele alla storia della casa e naturalmente al gusto personale del proprietario.

Come si legge negli archivi storici – anche sul sito www.villamarinitrevisan.it si trovano cenni della storia –, villa Cristofori e poi Trevisan esprime una vocazione marcatamente veneta. Al timpano fa da specchio il portico di impronta neocolassica. Ora che la casa torna a risplendere, sarà capace Mario Marini di tramutare in oro anche questa impresa?

«Ora che l’intervento a me più congeniale è terminato, si tratta di avviare una attività che spero possa offrire un servizio in più anche alla provincia. Ho sempre creduto nelle potenzialità ricettive e turistiche di Pordenone, vediamo come andrà». La formula dell’albergo è pensata in modo innovativo. Fatta eccezione per il personale che si occuperà della colazione e delle pulizie, l’ospitalità sarà per gran parte automatizzata e quindi gestita da remoto. Gli ospiti, insomma, saranno accolti più che altro dalla villa, che resta la vera protagonista del progetto di Marini.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto