Marano, addio all’ex sindaco Luciano Regeni

L’ex primo cittadino si è spento a 75 anni: fu esponente di spicco della Dc della Bassa

MARANO LAGUNARE. A undici mesi dalla morte del fratello, l’indimenticato don Gigi, è mancato nei giorni scorsi Luciano Regeni, sindaco dal 1972 al 1980 di Marano Lagunare, nonché per molti anni direttore del consiglio pastorale. Luciano, che aveva 75 anni, lascia la moglie Maria Nives, i figli Maurella e Michele, e il fratello Nevio. I funerali si svolgeranno oggi alle 16 nella chiesa parrocchiale di Marano; il corteo funebre partirà dalla camera mortuaria dell’ospedale di Palmanova.

Da tempo ammalato, aveva saputo affrontare con dignità e serenità la malattia fino alla fine, sempre sostenuto dalla famiglia e dal fratello, con il quale aveva condiviso la passione per la politica, ma anche dal ricordo e dalla profonda fede che don Gigi gli aveva sempre trasmesso.

Per espressa volontà della famiglia, eventuali offerte saranno devolute alla ricerca sul cancro.

Luciano Regeni era entrato poco più che ventenne nella politica attiva nelle file della Democrazia Cristiana. Dall’inizio degli anni Sessanta aveva iniziato anche il percorso come amministratore comunale, dal 1964 era entrato nella maggioranza del sindaco Renato Fattorutto.

Aveva ricoperto diversi incarichi: da assessore a vicesindaco e infine sindaco dal ’72 all’80. Per diversi anni era stato direttore del consiglio pastorale.

Persona di poche parole, discreta, ma sensibile e colta, aveva lavorato prima alla Cooperativa pescatori San Vito e successivamente alla Friulpesca che considerava la sua seconda famiglia. Il caso ha voluto che morisse cinque anni dopo, ma lo stesso giorno, di Sante Falcomer, fondatore della Friulpesca, scomparso il 7 luglio 2011.

Il 2016 per lui era iniziato con una grande gioia: aveva festeggiato il 15 gennaio cinquant’anni di matrimonio con Maria Nives, attorniato da figli e nipoti, parenti e amici.

Anche il 10 maggio era stato importantissimo per lui: aveva ricevuto dal sindaco di Buia, Stefano Bergagna, a nome di quella amministrazione, uno speciale riconoscimento, in occasione del 40° dal terremoto. Lo stesso riconoscimento era andato anche a don Elia Più, parroco per 52 anni della cittadina lagunare.

L’assegnazione dell’attestato era un modo per dire “grazie” ad entrambi per l’ospitalità data ad un centinaio di bambini terremotati di Buia nell'estate del 1976 e del 1977. Allora parrocchia e Comune collaborarono con tutta la comunità maranese, per ospitare in oratorio i bambini che furono "quasi adottati" dalle sempre generose famiglie di Marano.

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