Mappa del Giro con pochi paesi della Carnia

Comitato tappa e Regione utilizzano le cartine di Rcs, ma così c’è poco spazio per i dettagli
Di Gino Grillo

TOLMEZZO. Fra poco più di un mese, il 26 e 27 maggio, il Giro d’Italia di ciclismo farà ritorno nella nostra regione con le tappe San Candido - Piancavallo e Pordenone - Asiago. Per l'occasione è stato edito un libretto divulgativo, reperibile degli uffici dì informazione turistica della Regione, a cura di PromoTurismo Fvg e dai Comuni di Pordenone e Aviano. All'occhio attento di alcuni lettori è emersa però una pecca. A pagine 13, dove viene trattata la 19ª tappa da San Candido a Piancavallo viene pubblicata una cartina del tragitto che i ciclisti dovranno percorrere. Una mappa molto ridotta. Il Comitato tappa e la Regione hanno in realtà utilizzato le cartine dell’organizzazione del Giro, che ha concesso l’uso del materiale, soggetto a copyright. È evidente che per l’utilizzo durante la corsa non sia necessaria una descrizione minuziosa del territorio. Tuttavia, aguzzando la vista si notano in effetti alcune particolarità. Non è citato il secondo comune della Carnia, Paularo, mentre si legge il nome di una piccola frazione di Murzalis di Ligosullo, il più piccolo paese della Carnia. Non distante si legge il nome della frazione di Nojalis, mentre manca la sede comunale di Sutrio, idem dicasi per Ravascletto, dove viene menzionato Zovello. Comuni questi che si dividono lo Zoncolan. Non va meglio nelle altre vallate: nella valle del Lumiei viene citata la frazione di Lateis ma non il Comune, Sauris, e Mediis, sede del municipio di Socchieve, che è stato altresì dimenticato così come Ampezzo. La valle dell’alto Tagliamento è rappresentata da Forni di Sotto, ma non da Forni di Sopra, da Preone ed Enemonzo, mentre Villa Santina, assente, è rappresentato dalla vecchio capoluogo, Invillino. Quando si inizierà la salita verso Sella Chianzutan, bene evidenziata, non si legge il nome del Comune di Verzegnis, a cui in verità nelle pagine seguenti del libercolo, sono dedicati due ampi servizi, che pongono in evidenza tra l’altro il premio Gjso Fior e il marmo rosso, lo Gnaus Days e la cronoscalata Verzegnis - Sella Chianzutan. Peccati veniali, ai quali non si attribuiscono “selezioni su basi partitiche o di vicinanze a questo o quel politico di turno», ma da più parti ci si interroga come mai uffici preposti al turismo e alla valorizzazione del nostro territorio non abbiano utilizzato una mappa più precisa in maniera che, come chi ha evidenziato le lacune, potesse far conoscere tutta la Carnia».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto