Manzano, centro-destra ko Iacumin sindaco

MANZANO. Manzano volta pagina e sceglie Mauro Iacumin. Sembrava una sfida persa in partenze, invece il candidato sostenuto da Manzano Innova e Ascolto Innovazione Lavoro vince le amministrative con quasi 7 punti di vantaggio sul secondo Lorenzo Alessio e poco più di 8 da Daniele Macorig. La vittoria quasi scontata di Macorig, che sulla carta aveva tutti i voti per affermarsi con un consenso plebiscitario, si è invece trasformata nel successo del più giovane dei tre.
Una campagna elettorale serrata, che ha visto tutte le liste impegnate su tutto il territorio per la presentazione del programma. Nessuna bandiera però ad accompagnare i candidati, anche se gli orientamenti erano ben chiari. Questa volta, tuttavia, i cittadini sono andati oltre la politica, scegliendo la persona.
E l’impegno di Iacumin, a guardare i numeri, è stato premiato. Perché battere un “titano” come l’ex vicepresidente della Provincia e già sindaco per due volte, e comunque nel panorama politico di Manzano da almeno due decenni, non era impresa facile. Forse questa volta la concomitanza del voto per il parlamento europeo ha fatto da filo conduttore, trascinando alla vittoria un candidato centrista che non ha mai nascosto l’attenzione anche per l’elettorato di centro-sinistra.
Anche quello sull’affluenza è un dato da considerare. In un clima di generale sfiducia, più forte negli ultimi mesi con la caduta della giunta e il commissariamento, i cittadini che si sono recati alle urne hanno superato il 70% (70,18 per la precisione). Nel 2012 l’affluenza era stata di poco superiore al 67%. Gli elettori che hanno scelto Iacumin sono stati 1.401 su 3662 voti validi, in percentuale 38,26.
Ricostruiamo Manzano di Daniele Macorig rimane comunque la lista con il maggior numero di preferenze, seguita da Progetto Manzano. La spaccatura del centro-destra - è indubbio - ha premiato chi ha scelto di unirsi. Il passo indietro di Zamò, candidato nel 2012 e ora a supporto di Iacumin, ha forse dato quel senso di unità che gli elettori cercavano. Altro punto a favore, che molti aveva quasi giudicato un autogol, è stato il supporto di Debora Serracchiani, che sul finale di campagna elettorale è arrivata a Manzano a sostegno di Iacumin. Un rischio, forse, in un Comune dove per molti anni hanno predominato i governi di centro-destra. E invece, sull’onda del cambiamento che si è respirato anche per le europee, la presenza della presidente della Regione sembra aver aiutato Iacumin, che comunque ha sempre rivendicato la propria autonomia e la non appartenenza a nessun partito politico.
La sfida per il nuovo sindaco sarà ora quella di riportare, con l’aiuto di tutti, fiducia e prospettive a Manzano.
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