Maniago, via l’eternit dall’officina: Il Battiferro in sicurezza

MANIAGO. Rimosso l’eternit dalle coperture a rischio crollo dell’antica officina fabbrile Battiferro Beltrame di Maniago. Una questione che teneva banco da anni: molte le lamentele e forti le preoccupazioni dei cittadini, in particolare dei residenti nel quartiere di Sud Ferrovia, le cui abitazioni si trovano a pochi passi dalla struttura.
A dare annuncio dell’avvio ai lavori, in consiglio comunale ad aprile, era stato l’assessore all’ambiente Cesare Monea, il quale si era attivato da tempo per individuare una soluzione. L'intervento di bonifica figura nella relazione programmatica relativa all’ambiente.
«Sono previsti lavori sulla copertura, costituita da eternit: le lastre rimosse vengono conferite in un impianto specializzato» aveva fatto sapere Monea, aggiungendo: «Siamo impegnati tempo per risolvere la situazione del Battiferro, che sorge in una zona molto frequentata – quella delle Peschiere – considerate le peculiarità dal punto di vista ambientale: nell’area verde che circonda il fabbricato sono presenti alcune panchine, in cui sostano in particolare ragazzi e bambini». Detto, fatto: in pochi mesi l’emergenza eternit è stata risolta.
L’area del Battiferro aveva già subito un corposo intervento di pulizia dai rifiuti, anche pesanti, che vi erano stati abbandonati. Si trattava di pneumatici, pannelli e immondizia di ogni genere. Uno stato di degrado generalizzato: Monea aveva subito affrontato il problema, affidando la pulizia ad addetti assunti con i contratti di pubblica utilità, coadiuvati nelle operazioni dagli operai comunali.
Ora i nuovi interventi. «Un impegno che ci eravamo assunti e che abbiamo mantenuto – ha sottolineato l’assessore maniaghese – Le tempistiche, purtroppo, non possono essere sempre rapide, perché ci sono procedure da seguire, iter da rispettare e comunque esiste il problema, con cui gli enti pubblici sono costretti a fare i conti, della scarsità di risorse a disposizione. Il nostro obiettivo era di risolvere una questione annosa e dare una risposta ai cittadini, considerate anche le pericolose conseguenze che avrebbero potuto avere eventuali cedimenti della copertura».
La preoccupazione anche dei cittadini era legata al fatto che l’amianto diventa molto pericoloso quando si polverizza: se la copertura della struttura avesse dovuto cedere, le particelle del materiale si sarebbero disperse nell’aria, con rischi in caso di inalazione.
Da ricordare che il Battiferro è stato acquistato, con finalità museali e culturali, dall’esecutivo Belgrado attraverso un contributo ventennale della Regione di 14 mila euro. Per la valorizzazione dell’area, era stato elaborato un progetto da 2 milioni 23 mila euro.
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