Maniago perderà un terzo dei militari

Entro l’anno la soppressione del battaglione logistico Ariete. Il ministro Mauro incontra Masino, ferito in Afghanistan

MANIAGO. Il battaglione logistico Ariete, di stanza alla Baldassarre di Maniago, sarà soppresso entro fine anno. Il ministro della Difesa Mario Mauro, che ieri ha visitato la caserma della città del coltello, non ha sciolto ufficialmente le riserve, ma da quanto è emerso il destino del battaglione è già segnato. Il ministro, di fatto, si è limitato a mettere in evidenza come il progetto di razionalizzazione della spesa nell’ambito delle forze armate contempli il sussistere solamente di una specifica unità: o si mantiene Maniago oppure Remanzacco. Non ci sono alternative. Sulla base di diversi elementi, tra cui la centralità della struttura ubicata nel comune udinese, che serve anche altre brigate ed è di più recente realizzazione, appare quasi scontato che la scelta di chiudere ricadrà su Maniago. Il silenzio del ministro rispetto alla questione e l’avere lasciato senza risposta un interrogativo così importante proprio nel corso di una visita in cui ha incontrato 500 effettivi della Baldassarre, nonché il fatto che tra le tappe del tour friulano di ieri non fosse contemplata la visita a Remanzacco, secondo tanti la dice lunga su quelli che saranno i provvedimenti.

Alla visita hanno preso parte anche diversi amministratori locali, tra cui il sindaco Andrea Carli, l’assessore provinciale Nicola Callegari e il consigliere comunale Marco Tramontina, che hanno discusso con Mauro e oggi renderanno note le iniziative che intenderanno mettere in campo. Un dato positivo, però, va messo in luce: i tagli nell’esercito non avranno ricadute estremamente negative su Maniago, come era stato paventato nei mesi scorsi, in particolare dai consiglieri comunali, che avevano rilevato come in seguito all’attuazione del provvedimento si sarebbe perso quasi il 10 per cento dei residenti. In realtà, soltanto un terzo dei militari se ne andrà dalla città. Da quanto è emerso ieri, circa il 70 per cento degli effettivi resterà in servizio a Maniago, passando al 132º reggimento dell’Ariete di stanza sempre alla Baldassarre. Inoltre, nel 98 per cento dei casi sono state rispettate le richieste dei soldati rispetto ai trasferimenti.

D’altronde, ampie rassicurazioni sul fatto che sarebbe stata privilegia la ricollocazione in loco erano state date a giugno dal maggiore Alessandro Bianco, capo della sezione pubblica informazione della brigata corazzata Ariete. «I disagi per Maniago – aveva detto – saranno limitati: la gran parte del personale sarà reimpiegata in città nel 132º reggimento artiglieria Ariete o comunque sarà trasferito nel Pordenonese. E’ evidente che, in alcune situazioni, specifiche professionalità potranno essere richieste anche in unità più lontane dal Friuli, ma si tratta di casi limitati».

Nel corso della visita di ieri, Mauro, ha ricordato il caporalmaggiore Gaetano Tuccillo, militare in servizio alla Baldassarre, ucciso in un attentato in Afghanistan nel luglio 2011. Il plotone che ha accolto il ministro era guidato dal capitano Gennaro Masino, anche lui gravemente ferito nell’attentato di Herat e per molti mesi sospeso tra la vita e la morte. Mauro ha voluto stringere la mano all’ufficiale – rientrato in servizio da pochi mesi – indicandolo come «fulgido esempio da seguire nella difesa dei valori della patria» e ricordando «l’impegno della brigata Ariete e dell’Italia nella pacificazione internazionale, in teatri delicati come quelli dell’Afghanistan e del Libano».

Giulia Sacchi

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