Maniago, l’esecutivo Carli contro la trasformazione della Rsa in centro Covid

«Apprendiamo dalla stampa la decisione della azienda di chiudere il Ppi (punto di primo intervento) e aprire un nuovo reparto Covid nell’ospedale di Maniago. Una metodica elevata a prassi dell’Asfo è quella di non coinvolgere le comunità locali e rifiutare ogni forma di dialogo con le autorità comunali. Ma purtroppo non è tutto. In occasione della prima chiusura del Ppi ad aprile, abbiamo presentato una ferma opposizione a questo modus operandi, che prevedeva l’imposizione di decisioni dall’alto. Un metodo che secondo noi rappresentava e, visti gli odierni accadimenti, rappresenta ancora, un chiaro rifiuto di dialogo da parte della dirigenza di Asfo con l’amministrazione di Maniago. Quasi a dire che la massima autorità sanitaria locale non conta nulla».
Lo afferma senza giri di parole l’esecutivo guidato dal sindaco Andrea Carli, dopo che è stato annunciato che la Rsa dell’ospedale della città del coltello diventerà reparto Covid.
«Oggi, come allora, apprendiamo una scelta già deliberata: la seconda chiusura del Ppi, sempre calata dall’alto, cui si aggiunge la splendida chiosa della possibile istituzione di un nuovo reparto Covid, anche questa volta senza interpellare l’amministrazione – rimarca l’assessore alla sanità Andrea Gaspardo –. Dopo anni di dimenticanze e torti subiti, Maniago diventa improvvisamente il centro del pensiero strategico di Asfo. Crediamo di poter dire, a nome di tutti i cittadini e quelli che abitano nelle valli, che questo metodo non va bene. Pensare che riconvertire posti letto della nostra Rsa in posti letto Covid sia la risposta all’attuale emergenza è sbagliato. Noi siamo consci della gravità del momento e pronti a dare il nostro contributo. Servono posti letto per malati di Covid? Vanno creati ex novo, utilizzando gli ampi spazi disponibili nella struttura ospedaliera di Maniago. Senza riconvertire attuali posti letto, occupati da persone con bisogni di salute. Posti letto che, giova qui ricordare, sono sempre alla massima capienza in riferimento agli operatori presenti. L’amministrazione di Maniago è disposta a confrontarsi e a discutere, ma la cosa per poter funzionare deve essere reciproca. Rimane aperta l’importante problematica legata alla carenza di personale più volte denunciata dai sindacati e dagli infermieri, sottolineata dallo sciopero provinciale del personale Asfo del 24 luglio scorso». —
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