Maniago, il sindaco Carli positivo al Covid: «Le precauzioni non bastano mai»

MANIAGO. Il sindaco di Maniago, Andrea Carli, è risultato positivo al Covid-19. «Ho ricevuto il referto del tampone dall’Asfo (Azienda sanitaria Friuli occidentale) e l’esito dice che sono positivo al Covid – ha fatto sapere il primo cittadino attraverso la sua pagina web –. Desidero rassicurare tutti sul mio stato di salute, ho avuto per un giorno la febbre e ora non ne ho più. Speriamo di poter proseguire nel percorso di miglioramento. Ho rapidamente messo da parte le considerazioni del tipo “maledizione, ho rispettato tutte le regole, ma dove me lo sono beccato sto maledetto virus?”.
La verità è che le precauzioni non bastano mai e rischi di farti sorprendere quando meno te l’aspetti. Come credo sia stato nel mio caso. Per qualche tempo, la mia camera sarà il mio piccolo mondo, dal quale continuerò a lavorare per cercare di risolvere i problemi della nostra comunità. Lo farò cercando di essere utile, ma con la consapevolezza di non essere assolutamente indispensabile: il gruppo degli amministratori è autonomo e compatto, così come il gruppo del Centro operativo comunale (dedicato all’emergenza Covid). Ovviamente, tutto il personale sarà sottoposto ai necessari controlli».
Nel bollettino settimanale del venerdì, il sindaco aveva fatto il punto della situazione sulle positività a Maniago, che ammontano a 79. «Rispetto alla prima ondata Covid, in cui il nostro territorio era rimasto quasi indenne, questa nuova fase ci vede nel pieno della fase di emergenza: in base ai dati di Asfo, a Maniago ci sono al momento 79 positivi – aveva detto Carli –. Il sito della Protezione civile regionale, aggiornato al 9 novembre, ne segnava già 70, collocando Maniago al secondo posto in provincia, dopo Pordenone, per numero di persone positive.
Dipende dal fatto che è stato attivato il centro tamponi nella città del coltello? Può essere, visto che, prima di altri Comuni, a Maniago è stata attivata la prenotazione dei tamponi attraverso i medici di base: ciò vorrebbe dire che si è iniziato prima a cercare più in profondità. Si badi bene: con questo non voglio trovare giustificazioni rispetto a un (vice)primato di cui farei volentieri a meno: dico solo che, come sostenevo da tempo, bisogna fare più tamponi possibili. Abbiamo visto quanto importante sia, oltre alla necessità di creare nuovi spazi per affrontare la pandemia (tipo il centro Covid di Maniago), poter disporre di personale: le stanze le trovi, ma i professionisti? A posteriori, viene da dire che stiamo pagando duramente la manovra di prepensionamento di personale medico attuata con la Quota 100 senza aver tenuto in debito conto la difficoltà nel colmare i vuoti negli ospedali. Già si soffriva di questa situazione prima del Covid, figuriamoci con la pandemia. Speriamo che Asfo possa utilizzare tutte le professionalità disponibili, tra le quali i volontari della Croce rossa».
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