Maltrattamenti in ospizio, il difensore: chiariremo tutto

CIVIDALE. Sarà ascoltata stamattina dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Udine, Andrea Comez, l’operatrice socio-sanitaria di 55 anni indagata per maltrattamenti aggravati nei confronti degi anziani ospiti della casa di riposo di Cividale.
La donna, che lavorava già da molti anni all’interno della struttura, è stata accusata di aver malmenato e umiliato in più occasioni i degenti, in particolare tre donne, che non erano nemmeno in grado di reagire e difendersi a causa delle loro condizioni di salute fortemente pregiudicate.
A incastrarla sono state le intercettazioni audio e video, che hanno evidenziato i ripetuti soprusi. Un quadro indiziario grave, emerso grazie all’indagine della polizia di Stato di Cividale, coordinata dal dirigente Michelangelo Missio.
L’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del tribunale udinese è stato fissato per oggi, alle 9. Ieri il legale della donna, l’avvocato Rino Battocletti, ha analizzato gli atti del fascicolo depositato dal pm. «La mia assistita – ha riferito il legale – ha una spiegazione a quanto risulta documentato dalle riprese audiovisive che fornirà al giudice».
L’inchiesta è partita all’inizio di febbraio, quando il direttore generale dell’Asp Casa per anziani di Cividale, Denis Caporale, aveva segnalato quello che capitava all’interno della struttura.
Gli era infatti stato riferito del comportamento tenuto dalla dipendente nei confronti, in particolare, di tre anziane del nucleo “Stella alpina”, che accoglie degenti con problemi di demenza senile, ricoverati in otto stanze nell’area nord del primo piano della casa di riposo. Così, grazie anche alle intercettazioni ambientali e alle riprese video in particolare, la polizia è riuscita a inchiodare la donna alle sue responsabilità.
Era stata ripresa, infatti, mentre colpiva al ventre una degente o mentre più volte premeva a lungo e con forza, ponendosi anche di peso, un asciugamano contro il volto di una anziana distesa a letto, rendendole difficile la respirazione.
Ma le telecamere l’avevano immortalata anche mentre torceva i polsi e le dita delle ospiti; mentre le schiaffeggiava o tirava loro i capelli e, infine, mentre “lanciava” le gambe delle degenti costrette sulla sedia a rotelle durante il loro spostamento sul letto. E in una occasione, aveva persino fatto il bagno a una anziana utilizzando acqua molto calda. La dipendente, sempre secondo gli elementi raccolti, si rivolgeva agli ospiti anche con frasi ingiuriose ed era stata più volte ripresa dalle colleghe.
Lunedì scorso la polizia ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla struttura, emessa dal gip di Udine su richiesta del Pm Barbara Loffredo. Il gip, tra l’altro ha disposto anche il divieto di avvicinamento alle anziane offese e maltrattate e vietandole ogni contatto: la donna è obbligata a mantenere una distanza di trenta metri nel caso dovesse incontrarle al di fuori della struttura.
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