Maltrattamenti al figlio il giudice decide di allontanarlo da casa

Una serie di maltrattamenti in famiglia che neppure il carcere è riuscito a interrompere. Protagonista un uomo di mezz’età, residente nella zona Sud della città, accusato di lesioni nei confronti del figlio, maggiorenne.

Il gip del tribunale di Udine, Carlotta Silva, ha disposto per l’uomo (di cui omettiamo le generalità a tutela delle parti offese) l’applicazione della misura dell’allontanamento dal domicilio in cui risiedono i familiari.

L’ultimo episodio risale a venerdì scorso quando, al culmine di un diverbio, l’uomo ha iniziato a percuotere il figlio: i vicini di casa, allarmati per le urla provenienti dall’appartamento in cui abita la famiglia, hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine, che hanno provveduto a identificare e arrestare l’uomo. Ieri l’udienza di convalida in tribunale a Udine, con l’applicazione della misura interdittiva stabilita dal giudice.

La misura, prevista dal codice di procedura penale, prescrive all’imputato di lasciare immediatamente la casa familiare, ovvero di non farvi rientro, e di non accedervi senza l’autorizzazione del giudice che procede. L’eventuale autorizzazione può prescrivere determinate modalità di visita. Il giudice, se sussistono esigenze di tutela dell’incolumità della persona offesa o dei suoi prossimi congiunti, può inoltre prescrivere all’imputato di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa, in particolare il luogo di lavoro. —

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