Maltrattamenti ai danni dei bambini di un asilo: due maestre sospese

Altre due insegnanti sono indagate. Gli alunni, tra i 3 e i 6 anni, sono stati in più occasioni sottoposti a castighi per lunghi periodi di tempo. Durante le indagini, da parte della Polizia sono state utilizzate intercettazioni audio e video

UDINE. Maltrattamenti fisici e psicologici ai danni dei bambini di un asilo dell’hinterland udinese, due maestre friulane sospese dall’insegnamento per otto mesi e altre due indagate.

La Polizia in questi giorni sta tirando le fila di una complessa indagine avviata durante lo scorso anno scolastico a seguito delle segnalazioni di alcuni genitori che avevano deciso di spostare i loro figli in altre scuole materne.

Mercoledì 15 novembre personale della Squadra Mobile - diretto dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan e coordinato dal sostituto procuratore Annunziata Puglia della Procura di Udine - ha notificato alle due interessate la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico servizio emessa dal gip del tribunale di Udine Matteo Carlisi per l’ipotesi di reato di maltrattamento nei confronti dei bambini.

Tali comportamenti, secondo le ricostruzioni degli investigatori, consistevano in strattonamenti o trascinamenti dei piccoli e si sostanziavano in comportamenti aggressivi che venivano rivolti in modo sistematico ai bambini con tono di voce alterato.

Durante le indagini sono state utilizzate intercettazioni audio e video.

E, secondo quanto hanno potuto documentare gli inquirenti, gli alunni (che hanno tutti un’età compresa tra i tre e i sei anni) sono stati in più occasioni sottoposti a castighi per lunghi periodi di tempo.

Non solo: sono stati definiti “incapaci“ e i loro disegni, definiti “porcherie” o “schifezze“, sono stati stracciati davanti agli occhi dei compagni nei casi in cui non sono risultati rispondenti alle indicazioni delle insegnanti.

A parere degli investigatori le violenze fisiche non erano mirate a contenere i comportamenti esuberanti dei bambini per evitare che si facessero male, ma erano del tutto gratuiti e finalizzati a spostare gli alunni che chiacchieravano o che erano seduti dove, ad avviso delle maestre, non dovevano.

In due di tali circostanze una delle insegnanti, nello spostare in modo brusco i minorenni, li ha fatti sbattere contro i banchi con le gambe.

Sempre seguendo le ricostruzioni investigative, di frequente ai singoli alunni o all’intera classe venivano rivolte minacce di punizione.

Ancora: i bambini venivano sottoposti a “processi in pubblico” qualora ritenuti responsabili di atteggiamenti di disturbo.

Alcuni di loro sono stati portati in altre sezioni della scuola e hanno subito una sorta di interrogatorio finalizzato a far loro ammettere presunte colpe, riconducibili peraltro a comportamenti che, a giudizio degli stessi inquirenti che hanno visionato le immagini delle telecamere, appaiono consoni all’età degli alunni.
 

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