Maltempo in Friuli, danni per milioni: la Regione decreta lo stato di emergenza

Cinquecento tecnici dell'Enel al lavoro per ripristinare l’energia elettrica. Disagi per migliaia di famiglie: in 7 mila ancora senza luce. I comuni più colpiti. Rasa al suolo l’Oasi delle cicogne a Fagagna. A Tarcento approfittano del temporale per fare razzia nelle auto 

LA SITUAZIONE IN PUNTI

  • Il giorno dopo del maltempo che ha colpito tutta la regione Fvg, inizia la conta dei danni: la prima stima parla di decine di milioni di euro
  • Scendono sotto le 4500* le utenze elettriche ancora non attive, soprattutto in provincia di Udine e Pordenone (*aggiornamento alle 23.21)
  • La zona più colpita è quella del comune di San Vito al Tagliamento
  • Il maltempo e le raffiche di vento hanno distrutto totalmente l'oasi di Fagagna: fuggiti ibis e cicogne
  • La situazione a Udine è molto critica. Sopralluogo della presidente Serracchiani con assessore Pizza

UDINE. Non si contano i danni provocati dalla forte ondata di maltempo che ha investito, nel pomeriggio di giovedì 10 agosto, il Friuli. Un primo bilancio parla di decine di milioni di euro: disagi per migliaia di famiglie, senza corrente da ormai quattordici ore. Le utenze elettriche ancora non attive sono circa 7 mila, principalmente nelle province di Udine e Pordenone.

Alberi abbattuti, strade interrotte, crolli: il maltempo piega il Friuli. Centomila al buio

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L'assessore alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, d'intesa con la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha decretato lo stato di emergenza sul territorio regionale, dopo l'eccezionale ondata di maltempo di ieri. La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nel primo pomeriggio ha effettuato un sopralluogo nelle zone del comune di Udine più colpite dal maltempo. «Essere qui oggi è un dovere - ha commentato - i danni sono ingenti e ancora difficili da quantificare. In una situazione eccezionale così improvvisa siamo stati molto fortunati a non dover contare alcun ferito».

Assieme all'assessore comunale all'Ambiente e mobilità, Enrico Pizza, Serracchiani ha verificato i danni provocati, in particolare, nei tre parchi più colpiti dal maltempo: il Parco della Rimembranza, il parco giochi di via San Daniele e quello del Cormor. In tutti sono iniziate le operazioni di messa in sicurezza e sgombero. Per Serracchiani «queste sono situazioni straordinarie e improvvise cui temo dovremmo abituarci».

Durante la mattinata di venerdì 11 sono proseguiti gli interventi sul territorio per numerosi alberi e ramaglie caduti sulla viabilità, sulle linee elettriche e telefoniche. Sono operativi 200 volontari dei gruppi comunali di Protezione civile in sessanta comuni; al momento le maggiori criticità si registrano nel comune di San Vito al Tagliamento.

Il maltempo ha colpito anche il Castello di Udine e il suo comprensorio con grossi rami spezzati e coppi sollevati dal vento. I Civici Musei hanno deciso pertanto di chiudere al pubblico il Castello fino a quando l'edificio e le vie di accesso non saranno completamente messi in sicurezza. Senza contare i parchi della città – in particolare quello del Cormor, di via San Daniele e della Rimembranza, letteralmente devastanti dalla furia della tempesta – e i danni provocati da tegole e altri elementi strutturali di edifici pubblici e privati.

Approfittano del temporale per fare razzia nelle automobili

A Fagagna il maltempo ha causato danni ingenti all’Oasi dei Quadris, centro naturalistico e faunistico che ospita decine di specie protette.

Le raffiche di vento hanno letteralmente spazzato la voliera più grande che ospitava una ventina di ibis, che sono scappati: in queste ore il personale dell’Oasi sta effettuando un censimento per capire quanti esemplari hanno effettivamente preso il volo.



«E’ un disastro, la struttura è quasi rasa al suolo: sto cercando di reclutare forze che ci aiutino a rimettere in sesto l’area, ma non è facile. Protezione civile e vigili del fuoco sono impegnati su altri fronti, sicuramente nel weekend resteremo chiusi», spiega il presidente dell’associazione che gestisce i Quadris, Enzo Uliana.

Sono ancora parecchi i territori del Friuli senza corrente: a Savogna l’interruzione della fornitura riguarda praticamente tutto il comune. Disagi in particolare al rifugio Matajur. Tetti scoperchiati a Montemaggiore, dove è anche andato distrutto il tendone per la festa del 15 agosto. Impraticabile la strada del passo di San Martino, ostruita da alberi.

Alcune frazioni di Colloredo di Monte Albano sono ancora senza luce e acqua, in una situazione che si protrae dalla serata di giovedì 10 agosto. Anche qui alberi caduti e danni agli infissi dello storico castello. Anche a Lignano la furia del vento e la pioggia ha provocato danni. E il giorno dopo la bufera operai del Comune sono al lavoro per liberare strade e marciapiedi dai rami pericolanti.

A Tricesimo notte difficile per gli anziani ospiti della casa di riposo e gara di solidarietà dei residenti, che hanno aiutato gli operatori ad alleviare i disagi degli utenti della struttura protetta.

A Pagnacco senza corrente gli abitati di Marolins, Modoletto e Fontanabona. La Protezione civile ha distribuito due generatori di corrente ad altrettante aziende agricole del territorio. I volontari in uniforme hanno lavorato fino alle 2 di notte per liberare strade e vicoli da alberi caduti e rami sulla sede stradale.

Codroipo è uno dei comuni più colpiti dal maltempo. Fino al primo pomeriggio di venerdì 11, la zona sud della città era ancora senz'acqua. Una cinquantina gli alberi sdradicati dal vento. Ingenti danni anche al parco di villa Manin.

Ammontano a circa 100 mila euro i danni al Centro Canoa di San Giorgio: due le vetture danneggiate, una imbarcazione, e una ventina di barche da competizione, oltre alle strutture mobili esterne. Questa la prima conta dei danni, che potrebbe aggravarsi a causa dell'aumento del numero di barche da gara lesionate e quindi da buttare.

A Castions di Strada scoperchio l'agriturismo ai Picchi, con danni consistenti alle camere dei clienti, salva la zona ristoro che giovedì sera ha fatto, comunque, quarantasette coperti. Danni alle serre di ortaggi e alla zona esterna dell'agriturismo.

A Muzzana del Turgnano si fa la conta dei danni: sette capannoni scoperti, con le lastre di eternit volate a terra e messe in sicurezza dalla locale Protezione civile uscita con quindici uomini. Danni anche alle tombe del cimitero e a qualche macchina.

A Porpetto ancora senza luce molte vie del centro, con disagi e dannni consistenti alle attività economiche. Molte le proteste. Devastata l’area dei festeggiamenti. Circa 300 aziende agricole del Medio e Basso Friuli sono coinvolte nella richiesta dello stato di calamità, come riferito da Confagri Fvg.

A Carlino senza corrente elettrica la frazione di San Gervasio con disagi alle attività agricole con stalle di animali. Danni ingenti al ricovero di cani ammalati de "Il sentire di Ares": da giovedì è senza corrente elettrica e acqua.

Il Taipanese è ancora tutto senza corrente elettrica eccetto la frazione di Prossenicco. A Lusevera la statale per la Slovenia resta chiusa dopo pian dei ciclamini, problemi di elettricità a Lusevera paese e a Cesariis dove un cavo risulta tranciato. In questi due comuni ci sono problemi anche per la telefonia. A Povoletto il parco giochi della zona scuola, devastato dal maltempo, resterà chiuso per almeno tre giorni.

A Moruzzo sono ancora senza corrente elettrica le frazioni di Brazzacco, Alnicco e Santa Margherita del Gruagno. In alcune stalle sono stati impiegati gruppi elettrogeni della Protezione civile e di privati per consentire la mungitura delle mucche. Nessun danno a persone ma solo a cose. Volontari all'opera dalle 7.30 per proseguire le attività di manutenzione alla viabilità.

La Protezione civile, che continua a monitorare la situazione in tempo reale, informa che rimangono ancora interrotte la strada di collegamento tra Paularo e Cason di Lanza in località Zermola e la strada regionale 646 per Uccea in Comune di Lusevera al km 22,400 verso il confine con la Slovenia.

Un pino di 15 metri sradicato, che per un soffio non cade lungo la strada provinciale del Collio ma viene trattenuto dalla colonna di una muretto di una villetta in località Quattroventi. È accaduto nel pomeriggio di giovedì 10 agosto a Corno di Rosazzo. Il caso ha voluto che venisse evitato il peggio, visto che si tratta di un asse di viabilità molto frequentato e ben diverse potevano essere le conseguenze se il pino si fosse rovesciato sulla strada.

A Varmo colpite alcune abitazioni con coppi divelti, lamiere  accartocciate, tettoie e capannoni scoperchiati. Il sindaco Sergio Michelin riferisce di "danni ingenti anche alle colture e in particolare a una serra di agricoltura biologica". Numerosi gli alberi abbattuti e riversati sulle strade in particolare a Romans, Gradiscutta e nel capoluogo.

Sul fronte della viabilità sono ancora interrotte la strada di collegamento tra Paularo e Cason di Lanza in località Zermola e la Sr 646 per Uccea nel comune di Lusevera al chilometro 22,4 verso il confine con la Slovenia.

  • LA SITUAZIONE A PORDENONE E PROVINCIA

Al momento sono i 200 volontari dei gruppi comunali di Protezione civile che stanno operando in 60 Comuni e le maggiori criticità riguardano, come anticipato, il comune di San Vito al Tagliamento.

La Sala operativa regionale della Protezione civile prosegue le operazioni di monitoraggio, di smistamento delle richieste di intervento e di coordinamento delle squadre comunali di Protezione civile su tutto il territorio regionale, in stretta collaborazione con E-distribuzione per la risoluzione delle problematiche dei blackout elettrici.

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