Malore, è morto Alberto Frisan

Era titolare dell’omonima Autonoleggi. Sabato i funerali
Raccontando della sua vita, una dozzina d’anni fa, disse: «Chiuderò l’attività quando morirò». E così è stato. Alberto Frisan, classe 1935, se n’è andato all’improvviso sabato scorso, a causa di un malore che l’ha colpito mentre stava cambiando l’assicurazione della sua auto.


Da bambino cominciò a costruire la prima automobile utilizzando pezzi di legno. I mezzi erano la sua passione: da ragazzo aveva lavorato in un autonoleggio e, al rientro dalla naia, acquistò una Fiat 600 e, poco più che ventenne, fondò l’omonima azienda di autonoleggio. In pochi anni le auto diventarono una decina, «tutte Fiat», diceva con orgoglio.


Anno dopo anno, auto dopo auto, l’attività Autonoleggi Frisan si espanse al servizio con autista e pullman, che veniva utilizzato soprattutto per i viaggi delle associazioni sportive, di categoria e aziendali, come la Brovedani di San Vito e la Zanussi di Porcia. Vent’anni fa il grande dolore, la perdita della moglie Roberta, che gli aveva dato due figlie: Paola e Donatella.


Alberto Frisan va avanti, acquista altri mezzi, alcuni di lusso, trasformandoli così in auto di rappresentanza per manager aziendali: «Un mestiere difficile e pericoloso. Sulle strade incontravi tanta gente incapace. E diversi clienti erano restii... a pagare. Oggi ci sono meno persone pericolose in giro, ma è salito il numero di quelli che non saldano i conti», raccontava in un libro edito dall’Unione artigiani di Pordenone in occasione dei cinquant’anni di attività.


Gli Autonoleggi Frisan avevano trasportato, tra i personaggi famosi, Marta Marzotto, Nantas Salvataggio, Maurizio Costanzo, Margherita Hack, Sergio Endrigo. Disse: «Chiudere? Quando morirò. Il lavoro è la mia vita, forse è sciocco, ma è così». E proprio così è stato.


I funerali di Alberto Frisan avranno luogo sabato alle 15.30 nella chiesa del Sacro Cuore; venerdì alle 19 verrà recitato un rosario di suffragio nella chiesa dell’Immacolata Concezione.


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