Maculopatia, lo scandalo iniezioni

Non bastano per tutti. Ci sarebbe un farmaco da 20 euro, si usa quello da mille

Sul tavolo della Regione c’è la richiesta di maggiori fondi per il trattamento della maculopatia. E Pordenone la avanzerà non da sola, visto che il problema è comune alle altre aziende ospedaliere del Fvg: i casi aumentano, ma la cura – che prevede almeno tre iniezioni di un farmaco costosissimo da applicare in sala operatoria, con sedute che tendono a ripetersi per prorogare gli effetti benefici quando ci sono o per arrestare quelli negativi quando le prime tre iniezioni non danno risultati – incide troppo sui bilanci delle aziende.

«Per curare un paziente si spendono all’incirca 6 mila euro» hanno spiegato Beltrame, Zanelli e Pilati. Nel corso dell’anno in corso il Santa Maria degli Angeli ha stabilito il tetto delle mille iniezioni (contro le 800 del 2012) che garantiranno all’incirca 300 pazienti. A Pordenone, però, potrebbero bussarne di più: l’ospedale di Udine, con una lettera, ha comunicato che fino al 2014 le liste d’attesa sono sature. E allora le liste di Pordenone - oggi l’attesa è di 4 mesi «ma le urgenze vengono garantite» – potrebbero crescere.

«Il trattamento della maculopatia – ha spiegato Beltrame – non serve a curare la malattia. Nei due terzi dei casi che si sottopongono al ciclo di iniezioni di farmaci, la patologia arresta la sua avanzata o si registrano miglioramenti. In un terzo dei casi, invece, la terapia non funziona»”. Il problema di questa terapia, però, è che è costosissima perché «l’Agenzia italiana del farmaco ha imposto all’Italia di utilizzare il farmaco più costoso, mille euro a dose, invece che il generico, da 20 euro. In Europa viene utilizzato il generico che quindi è anche più sicuro perché ha un campione di pazienti molto più ampio». A livello nazionale è stata fatta un’azione dai medici oculisti per indurre l’Aifa a eliminare questo vincolo, ha spiegato Beltrame, ma per ora le aziende ospedaliere devono fare i conti con questo. «Ma noi non mandiamo via i pazienti – ha precisato Pilati citando i dati del Cup –. Nel 2012 ci sono state circa 800 prestazioni di cui 433 di residenti a Pordenone. Di questi 422 si sono curati all’ospedale di Pordenone, 10 a Udine e uno a Monfalcone». (m.m.)

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