L’Uti del Natisone rallenta dubbi sul bilancio e sul piano
CIVIDALE. Prima fra tutte, in regione, per attivazione, l’Uti del Natisone starebbe ora «procedendo a rilento, tanto da indurre il dubbio – ventila il gruppo consiliare del Pd – che vi sia una precisa volontà politica di non far funzionare l’organismo». Si annuncia “calda” la prossima seduta dell’assemblea civica (indetta per lunedì 21), nel cui ordine del giorno figura una mozione sul tema della locale Unione territoriale intercomunale, appunto, presentata dai Democratici e dai Cittadini per Massimo Martina sindaco. «Scopo del documento – spiega il leader Martina – è evidenziare che vi sono dei passi che il presidente dell’Uti, il sindaco Stefano Balloch, sarebbe tenuto a fare e che invece sta dilazionando. Il bilancio di previsione dell’Unione dovrebbe essere presentato al consiglio cividalese, che sarebbe opportuno si confrontasse quanto prima su di esso: siamo ancora in attesa, nonostante l’approvazione del documento contabile sia avvenuta a giugno. Per far funzionare l’Unione è importante attivarsi su più fronti. Manca un piano che delinei le strategie, le funzioni, gli obiettivi. Non capiamo quali saranno i compiti dei nove dipendenti trasferiti all’Uti dalla Comunità montana del Torre, Natisone e Collio, non si sa quali uffici verranno allestiti nel palazzo assegnato all’Unione (l’immobile di piazza Duomo già sede della BpC), non ci sono incontri con gli amministratori comunali per metterli a parte degli sviluppi: non sanno nulla neppure i consiglieri di maggioranza. Forse – ribadisce – questo fa parte di un disegno. C’è la volontà di rendere efficiente il sistema? Che progetti sono in cantiere? Quanti soldi sono a disposizione e cosa si intende fare con tali risorse? Deve esserci un’organizzazione accurata, per mandare avanti l’Unione, o essa è destinata a trasformarsi nell’ennesimo carrozzone inutile». Che dire poi, rincara la minoranza, delle commissioni intercomunali? «Sono uno strumento previsto dalla normativa – evidenzia l’opposizione – ma per il momento sono rimaste lettera morta. Eppure – si chiosa – potrebbero avere un ruolo importante in diversi settori. Un esempio per tutti? Il caso della pericolante villa Cernazai Pontoni». La mozione impegnerebbe il sindaco a presentare a se stesso, in quanto presidente dell’Unione, una serie di quesiti e a fornire ai richiedenti tempestiva risposta scritta. Si domanda quali attività siano state trasferite all’Uti dalla Comunità montana, quanto personale impegnino e se per tali specifiche funzioni siano stati trasferiti fondi regionali, distinti da quelli già conferiti all’organismo.
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