«L’Us Spilimbergo è una società viva»

Il presidente Guerra risponde alle critiche. Squadra allievi “cancellata” «nonostante il nostro impegno». Il settore giovanile, insieme con l’Aquila, conta 150 ragazzi

SPILIMBERGO. «Le critiche ci stanno in tutti i campi, figurarsi su quelli di calcio, ma sarebbe bene sempre valutare lo scenario in cui una società calcistica, in particolare l’Us Spilimbergo, si muove».

A parlare è Glauco Guerra, da agosto alla guida del sodalizio calcistico biancazzurro, amareggiato per gli articoli apparsi ieri sul Messaggero Veneto e riguardanti il periodo, tutt’altro che esaltante, che sta vivendo il calcio nella città del mosaico.

«Se l’intento era quello di rappresentare il quadro di una generazione di ragazzi, per così dire, superficiali e di un mandamento che, negli anni, ha perso la vigoria calcistica che lo contraddistingueva, le critiche ci possono anche stare», commenta il presidente Us.

Meno accettabile è per Guerra «pensare di avere a che fare con una società allo sbando, non in grado di gestire un settore giovanile e men che meno una prima squadra».

«Come si può ben immaginare, le società, Us, Aquila e Barbeano, tra loro libere e indipendenti e ognuna con i propri obiettivi, devono confrontarsi giornalmente con varie necessità per consentire di poter fare svolgere le attività alle centinaia tra ragazzi e adulti che calcano i vari campi», chiarisce Guerra, rimarcando come ciò sia possibile «soltanto grazie a dirigenti volontari che sacrificano tempo e denaro per la “missione” di fare calcio, sempre e comunque, con l’obiettivo di migliorare quanto fatto in precedenza».

Riguardo alla mancata iscrizione al campionato allievi provinciali, Guerra sdrammatizza la situazione: «Quest’anno, seppure avvisato da gran parte dei miei collaboratori dell’incongruenza di una mia personale decisione, ho voluto dare ascolto alla richiesta di alcuni genitori e fare due squadre distinte, allievi e juniores (formazione lo scorso anno assente), quando i numeri erano sufficienti per coprire una sola squadra – sottolinea –. Nonostante l’impegno profuso da mister e dirigenti, per una serie di motivazioni imputabili a varie e particolari complicazioni, sono venute a mancare le condizioni minimali per partecipare serenamente al campionato allievi».

Poco male, potendo contare su un settore giovanile che tra Us Spilimbergo e Polisportiva Aquila conta circa 150 ragazzi, destinata, si spera, alle prime squadre. «Ingeneroso è poi, nei confronti di chi attualmente si sta adoperando per gestire una società sportiva, accostare i “fasti” del tempo che fu con la situazione odierna», rileva Guerra, mettendo in evidenza come «le risorse della società permettano di fare soltanto passi a distanza controllata».

«Alla fine, è poi vero che il lunedì mattina la prima e forse unica cosa che si guarda è il risultato, ma la nostra – conclude il presidente – è una società sana, viva, non è decaduta e anzi cerca di lavorare seriamente ed è grata allo staff e a questi ragazzi che si impegnano a affrontare un campionato al meglio delle proprie possibilità, confidando che la forza del gruppo possa regalarci quei successi di cui tutti sentiamo la mancanza».

Resta il fatto che, al di là dell’impegno di dirigenti, allenatori e giocatori, che nessuno ha mai messo in discussione, lo Spilimbergo è ultimo in Seconda categoria con zero punti, non ha una formazione allievi e che l’Aquila ha perso la sua prima squadra.

Se tutto ciò è imputabile alle poche risorse a disposizione, allora viene da chiedersi come facciano realtà come Fontanafredda, Chions, Cordenons, Sanvitese e tante altre simili a giocare ai massimi livelli dilettantistici e ad avere un settore giovanile completo, magari anche con squadre iscritte ai campionati regionali.

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