«L’unione tra S.Vito e Aiello non voluta dai due Comuni»

SAN VITO AL TORRE. «Né il maschio né la femmina volevano l’Unione dei Comuni tra Aiello del Friuli e San Vito al Torre», alla definizione di quell’unione paragonata dal sindaco di Aiello, Roberto Festa, ad un matrimonio, così replica Aniello Mottola, assessore di San Vito al Torre. «L’unione dei comuni, nata nel 2007 per usufruire di maggiori trasferimenti dalla Regione, non è mai decollata non per colpa nostra ma per volontà di tutte due le parti. Nei numerosi incontri, circa 150 nel periodo solo quelli di Giunta, solo due volte si è parlato chiaramente di fusione e gli incontri non hanno avuto alcun seguito sull’argomento. A giugno del 2013 siamo stati noi ad inviare una lettera firmata da tutti i consiglieri di San Vito al Torre al comune di Aiello, dove veniva chiesto di concretizzare tale unione e non abbiamo mai avuto risposta. Pochi i servizi dell’Unione che in questi anni hanno veramente funzionato contrariamente allo spirito della legge».
«Tale disservizio ci ha portato in sofferenza in vari ambiti – prosegue l’assessore Mottola -. Settori importanti come la scuola, gli uffici comunali ed altri, non hanno funzionato costringendoci oggi a consultare altre realtà limitrofe. Lo stesso consiglio d’istituto “Destra Torre” ha votato contro a una richiesta del mio comune che voleva che la sezione primavera di San Vito venisse assorbita dall’Istituto comprensivo, decisione che ci ha creato un grosso danno economico. Questo ed altri episodi dimostrano che non c’era la volontà “di nessuna delle parti” affinché il matrimonio si facesse e quanto dichiarato dal sindaco Festa sono solo giustificazioni agli attacchi che gli arrivano continuamente della sua minoranza “Rinnovamento e partecipazione”. Il sindaco di Aiello lasci fuori San Vito al Torre dalle sue beghe comunali».
Gessica Mattalone
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