L'Unione Europea fa dietrofront e ci cancella dalla zona rosso scuro. Vaccini, consegnate a Udine le fiale di Moderna

UDINE. Le prime 1.300 dosi del vaccino prodotto da Moderna sono state consegnate, ieri, a Udine. Il furgone con le fiale è arrivato, a metà mattina, scortato dai carabinieri fino oltre l’ingresso di via Chiusaforte del nosocomio Santa Maria della Misericordia, uno dei cinque centri di vaccinazione allestito in regione.

La nuova consegna
Anche queste ultime dosi come quelle prodotte da Pfizer Biontech si potranno somministrare alle persone con più di 56 anni. Saranno utilizzate per completare l’immunizzazione (prima e seconda dose) degli anziani ospiti nelle case di riposo e per chiudere così la prima fase della campagna vaccinale. Dalla prossima settimana sarà possibile iniziare a prenotare le vaccinazioni per gli ultra ottantenni che in regione sono 108 mila 299 persone. Questa stessa fascia è caratterizzata da una popolazione più fragile composta da 30 mila persone e formata da ultra novantenni e da chi vive con l’assistenza domiciliare. «Nella fase due – ha confermato il vicepresidente con delega alla Salute, Riccardo Riccardi – dobbiamo partire da loro».

Molto dipenderà se le aziende produttrici di vaccino rispetteranno i termini di consegna anche se i limiti imposti ad AstraZeneca, vietando la somministrazione del vaccino a chi ha più di 56 anni, allungano notevolmente i tempi. Intanto, gli addetti alla vaccinazione inizieranno a contattare le persone più fragili direttamente a casa, via telefono e via posta: «Contiamo – sono sempre le parole di Riccardi –, se ci forniranno i vaccini necessari, di chiudere le operazioni per le fasce più anziane della popolazione regionale tra marzo e aprile. Stiamo completando il piano che sarà reso noto nei prossimi giorni e coinvolgerà distretti sanitari, ospedali e il domicilio delle persone».



La mappa europea
Nella mappa europea disponibile sul sito dell’Ecdc, l’omologo dell’Istituto superiore di sanità (Iss), il Friuli Venezia Giulia è stato spostato dalla zona “rosso scuro” alla zona “rosso semplice”, quella che prevede il rischio generico ed esclude vincoli o limitazioni particolari. Ieri, in consiglio regionale, il governatore, Massimiliano Fedriga, non ha commentato il dietrofront della Ue sulla proposta di modifica delle soglie dei parametri, in base alle quali eravamo finiti in zona “rosso scuro”. Se quella proposta fosse stata convertita in una norma la mobilità verso i Paesi Ue avrebbe richiesto tamponi e quarantene per tutti

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