Lungodegenti via dal Policlinico
Non sarà più il policlinico San Giorgio a ospitare i posti letto della Aas per i lungodegenti: gli ammalati saranno distribuiti nelle strutture territorio dopo una verifica della loro situazione insieme ai distretti di appartenenza, mentre a Sacile dovrebbero essere creati alcuni posti letto.
Un cambio di gestione di questi ammalati rispetto al passato: sono persone con lesioni cerebrali gravi o altre patologie fortemente invalidanti che necessitano di cure continue.
Il Policlinico ha attivato dal 2000 ha attivato i posti letto (in carico alla allora Ass 6) che possono variare da 8 a 10, riservati a pazienti che richiedono un'ancora importante assistenza medica e infermieristica. Sono persone che “devono” uscire dal reparto per acuti, ma conservano condizioni cliniche critiche e impegnative tali da non poter essere accolti a domicilio e men che meno nelle case di riposo.
«Intendiamo – afferma Giorgio Simon, direttore sanitario della Aas 5 – valutare ogni singolo caso insieme ai distretti di residenza in modo da capire chi può andare in strutture come le Rsa oppure a Sacile».
Anche il policlinico San Giorgio ha necessità di spazi: «È accreditato per le post acuzie e per la riabilitazione - prosegue il direttore sanitario - e hanno necessità di spazi, mentre questi pazienti necessitano di ricoveri di mesi».
Di qui la necessità di individuare un'altra soluzione per questi ammalati e l'idea di valutare caso per caso.
«Non hanno necessità di alta assistenza – prosegue Simon –, ma devono stare in un luogo sanitario e non ad esempio in una casa di riposo».
Attualmente i posti sono 9, ma la scheda regionale per la provincia di Pordenone ne prevede 14, numero che sarebbe superiore rispetto alle necessità. Ammalati con diverse patologie, ma non gli ammalati di Sla per i quali c'è stato in accordo con l'hospice di San Vito al Tagliamento. Ogni caso, quindi, sarà preso in considerazione per valutare se possa essere ricoverato in una struttura sanitaria come una Rsa o una intermedia, oppure se debba essere trasferito nei posti appositi che la Aas intende realizzare a Sacile.
Una questione non nuova quella del reparto dei lungodegenti: era il novembre del 2010 quando l’allora Ass 6 decise il piano di smantellamento dei posti letto, con il trasferimento degli ammalati nelle Rsa. Ne era nata una forte polemica all’interno del mondo sanitario perchè da più voci si sosteneva che una Rsa non avrebbe potuto svolgere il servizio del reparto. Preoccupazione espressa allora anche dai familiari degli ammalati che avevano lo stesso timore per i propri cari. Una polemica che aveva fatto decidere l’allora azienda territoriale di tornare sui suoi passi con una conferma temporanea del reparto. Che è rimasto fino ad oggi ad ospitare questo tipo di ammalati.
Donatella Schettini
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