L’unanime cordoglio del suo amato Friuli: perdiamo un gigante

UDINE. Unanime il cordoglio delle istituzioni, dell’imprenditoria e della politica per la scomparsa di Andrea Pittini. La presidente della Regione e numero due del Pd nazionale Debora Serracchiani spiega: «Con il Cavalier Pittini se ne va un gigante dell’imprenditoria friulana, un simbolo di laboriosità, creatività e tenacia e una figura che ha contribuito in maniera irreversibile al progresso economico della nostra regione. Ci mancheranno la sua lucidità, la sua schiettezza e il tratto di rispetto nei confronti di tutti i lavoratori che si nascondeva sotto la ruvidezza di un uomo fiero della sua indipendenza e che ne hanno fatto un condottiero di successo».
Commosso il presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon. «Al Cavaliere, come tutti noi lo abbiamo sempre chiamato - afferma - il Friuli deve molto per il decisivo contributo da lui dato prima alla industrializzazione del Friuli e, successivamente, alla ricostruzione post sisma. E’ noto a tutti che cosa sia stato capace di fare e quale sia la dimensione del gruppo industriale Pittini, una eccellenza per l’Italia, un colosso dell’acciaio. Un uomo dotato di intuito e preveggenza, buono e saggio, dal carattere spigoloso e franco. Un attore del nostro tempo, senza tempo, con una modernità di pensiero straordinaria, una lucidità nella visione che non ha mai avuto cedimenti. Un imprenditore che è stato protagonista, un vanto per tutti. Ci mancherà e mi mancherà moltissimo».
«Il Friuli - scrive il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop - perde uno dei suoi ultimi, grandi capitani d’industria, uomo di grandissimo spessore, con idee ben chiare, capace di prendere decisioni difficili perché sapeva guardare avanti. Di Pittini mi piace ricordare la sua sensibilità e il rispetto che ha sempre avuto per i suoi dipendenti».
«Viene a mancare oggi uno dei grandissimi industriali, un vero pioniere, che ha saputo interpretare al meglio le politiche industriali dal Dopoguerra a oggi, con una tempra che non ha mai lasciato spazio allo sconforto, alla rinuncia - osserva il vice presidente della giunta regionale Sergio Bolzonello -. Il Friuli perde un protagonista della rinascita, un capitano d’industria che ha dato a questo territorio lustro, occupazione, esempio».
«Un grande imprenditore che ha avuto coraggio e lungimiranza nelle scelte, un friulano esemplare per attaccamento e valorizzazione della sua terra, un uomo diretto», dice il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini.
«Scompare un esempio per tutti - racconta il sindaco di Udine Furio Honsell -. Ha saputo costruire un’azienda di livello internazionale con l’etica del lavoro e la serietà tipica dei friulani».
Anche Forza Italia del Friuli Venezia Giulia si unisce al cordoglio «imprenditore determinato e capace di creare occupazione partendo dal niente. Pittini ha avuto il merito di credere sempre nella sua terra anche nei periodi più difficili».
«Andrea Pittini - dice il presidente della Camera di commercio di Udine Giovanni Da Pozzo - resterà sempre il simbolo di una generazione eccezionale di imprenditori, direi proprio la sintesi perfetta dall’immagine che i friulani hanno fuori dai confini regionali: impegno, abnegazione, intuizione e passione per il lavoro».
«Sia come famiglia sia come azienda - scrive l’imprenditore delle cucine Edi Snaidero - siamo vicini alla famiglia Pittini ricordando un grande imprenditore, amico di mio padre (Rino Snaidero, ndr) e anche per me un esempio di caparbietà e lungimiranza.
Ciò che ha fatto rimarrà per sempre». Rimpianto, infine, da Gianni Bravo, inventore del Made in Friuli: «Pittini - spiega - aveva una capacità unica. Sapeva riconoscere immediatamente se uno era stupido o intelligente. Un grande di questa terra, ci mancherà molto». (m.ce.)
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