Luminare di antropologia visita i tesori di Storia naturale

Il Museo friulano di storia naturale festeggia il suo centocinquantesimo compleanno,. L’università di Udine i suoi prima 40 anni. Assieme, organizzano un’unica festa e invitano uno dei maggiori studiosi di paleoantropologia al mondo, Ian Tattersall, a portare il suo sapere a Udine. Venerdì 4 novembre, alle 17, nell’aula 9 di palazzo di Toppo Wassermann, lo scienziato, curatore emerito all’American museum of natural history di New York, terrà una conferenza sul “Primate pensante”. Ripercorrerà le tappe dell’evoluzione degli esseri umani. Nel corso della mattinata, invece, visiterà il Museo di storia naturale nella sede di via Sabbadini.
La presenza del luminare a Udine vuole essere un modo per consolidare la collaborazione tra l’università e il Museo di storia naturale che da qualche settimana ha finalmente traslocato nella nuova sede. Un evento atteso da oltre 17 anni dal mondo scientifico e da tutti gli appassionati di storia naturale. Una collaborazione che l’università, nel quarantennale della sua fondazione, sancisce dedicando “Aperture”, la rassegnata in programma nell’anno accademico in corso, agli approfondimenti scientifici.
Ma torniamo all’arrivo in città di Tattersall, lo studioso che ha partecipato a numerose spedizioni in Madagascar, Yemen e Vietman. «Ha proposto una rilettura della storia dell’uomo» spiega Angelo Vianello, professore ordinario di Biochimica vegetale all’ateneo friulano. Ed è sempre Vianello a introdurre il tema della conferenza incentrato, in prima battuta, sull’evoluzione della nostra specie, Homo sapiens, a partire da circa sei, sette milioni di anni fa. Non mancheranno i riferimenti alla genomica comparata e al fatto che «avendo nei nostri cromosomi geni di batteri, rettili e anfibi, siamo connessi a tutti gli altri organismi viventi nell’albero della vita». Ma anche agli studi dei resti fossili che, nel 1972, consentirono agli studiosi di descrivere l’evoluzione «come un fenomeno caratterizzato da lunghi periodi di stasi, in cui succede poco, interrotti da rapidi cambiamenti in cui la contingenza svolge un ruolo cruciale. Sulla scorta di queste nuove acquisizione, Tattersall capì che anche l’evoluzione degli ominidi può essere descritta con questo modello». Vianello valorizza la capacità divulgativa del luminare, lasciando intendere che nella conferenza tratterà anche «il divario che ci separa dagli animali più vicini a noi, ovvero le scimmie antropomorfe». Ma non solo perché, sono sempre le parole di Vianello, «Tattersall propone anche il concetto di exattameno o cooptazione». Detta così può sembrare un concetto incomprensibile ai più, ecco perché Vianello cita un esempio per tutti: «Le piume degli uccelli si sono inizialmente evolute come apparati di termoregolazione, ma poi sono state cooptate per spiccare il volo (penne)».
Trattandosi di un divulgatore, Tattersall richiamerà un pubblico non solo di esperti. Questo è anche l’obiettivo del museo impegnato a riprendersi il terreno che aveva dovuto lasciare 17 anni fa. La riapertura al pubblico delle collezioni, stiamo parlando di migliaia di reperti, è solo il primo passo di un progetto divulgativo più ampio, rivolto soprattutto alle scuole.
Venerdì prossimo, alle 17, nel palazzo di via Gemona, ad aprire i lavori sarà il delegato del rettore alla Cultura, Francesco Nazzi, seguirà l’intervento del direttore del Museo friulano di storia naturale, Giuseppe Muschio. Saranno loro a dare la parola a Vianello per l’introduzione e al luminare di paleoantropologia famoso in tutto il mondo.
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