Luca Manfè: «E ora apro un ristorante a New York» Video - Foto

Il vincitore di MasterChef Usa 2013 è tornato in Friuli: «Dopo dieci anni passo il mio primo Natale a casa»

C’è un friulano Doc che negli Stati Uniti è un'autentica celebrità: è Luca Manfè, il vincitore di MasterChef Usa 2013, il reality di cucina più seguito al mondo. Appena arrivato da New York, sta vivendo la gioia del successo americano nella terra natale: stasera, 20 dicembre, a Castel d’Aviano, ospite di una cena a sorpresa, e domani, sabato 21, alle 20.30, al ristorante Fossa Mala di Fiume Veneto, un dinner, con piatti di Manfè, tra alta cucina e rock’n’roll, nel segno di The Great Complotto Radio, la web-emittente degli italiani all'estero, nome mutuato dal famoso movimento musicale nato a Pordenone a metà anni Settanta. Parliano con Luca che è ancora a New York, in procinto di partire per il Friuli.

MasterChef e Great Complotto: com'è nata l'idea del connubio cucina e musica?

«Mia sorella è molto amica di Maurizio Celit, che lavora in radio: il merito dell'organizzazione è suo e dei deejay di The Great Complotto... In America non è cosa nuova: molti ristoranti dopo la cena spostano le sedie, alzano la musica e si inizia a ballare. Il menù, in collaborazione con lo chef Ilario, sarà un misto tra piatti tipici locali e altri da me presentati ai giudici americani».

Lei è stato il primo e sinora l'unico italiano a partecipare al concorso di cucina più famoso nel mondo. E lo ha vinto! Merito anche del frico?

«Sì: l'ho presentato in semifinale e ha conquistato la giuria. Purtroppo non avevo a disposizione il Montasio, che ovviamente avrei preferito al Grana Padano che faceva parte dei pochi ingredienti obbligati. Ma il frico ha trionfato comunque: gli americani ne vanno pazzi».

Con Joe Bastianich (uno dei giudici) vi siete scambiati una battuta in friulano?

«In furlan no, con Joe parlavo sempre ed esclusivamente in italiano, che a lui piace molto».

Sta carezzando anche lei l'idea di aprire un ristorante in Friuli?

«Joe ha un impero della ristorazione in tutto il mondo. Per lui è stato quasi un regalo a sua mamma, amante del Friuli, avviarne uno nella zona di Cividale. Io fino a ora mi sono occupato di catering e di servizi di “chef a domicilio”: sono già prenotato fino a fine aprile 2014. Aprirò a breve il mio primo ristorante a New York, con prodotti della cucina italiana e soprattutto friulana: San Daniele, Sauris, Montasio, vini e grappe».

Com'è il pranzo di Natale di un grande chef?

«Dopo dieci anni di Stati Uniti – dove per mia moglie e gli amici ho cucinato immancabilmente tortellini fatti in casa in brodo di pollo, bollito misto e muset con brovada e lenticchie –, questo sarà il mio primo Natale a casa. Cucinerò per mia mamma il beef Wellington».

Sa che un cantautore friulano, Francesco Ursino, ispirandosi a lei ha scritto una canzone che si intitola Il grande chef?

«No, dai... fantastico! Voglio ascoltarla subito!».

Lei ha 32 anni. Cosa l'attende nel 2014?

«Vorrei fare una catena di gelaterie italiane, in America. Il mio riferimento è il mio amico Mauro, di Aviano. Come fa il gelato lui non lo fa nessuno al mondo e quindi sto cercando di coinvolgerlo».

La cena al Fossa Mala è sold out, per capirsi... Ma si può ancora accedere liberamente, nell’enoteca della villa alle 23.30, alla festa rock del The Great Complotto in onore di Manfè. Buon appetito e buona musica!

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