L’omaggio silenzioso alle portatrici carniche «simbolo di libertà»

Primo atto della mini-adunata a Casera Malpasso. Il nipote di Maria Plozner: «In prima linea con i soldati»
Timau 14 Giugno 2019. Cerimonia monumento Portatrici Carniche. © Foto Petrussi
Timau 14 Giugno 2019. Cerimonia monumento Portatrici Carniche. © Foto Petrussi

Per chi ha a cuore le vicende storiche del Friuli Quota 1.619 è qualcosa in più di una formula da mandare a mente. Là, nell’Alto But, fu ferita mortalmente da un cecchino austriaco Maria Plozner Mentil, simbolo iconico di quelle portatrici carniche che furono a loro volta il primo baluardo dell’emancipazione femminile. Non è un caso che l’Ana Carnica abbia voluto accendere lì, da Casera Malpasso, il programma delle iniziative del Raduno Triveneto del 2019.

Dopo l’omaggio a Maria Plozner Mentil le delegazioni alpine si sono spostate nella piazza di Timau, per onorare le portatrici davanti al monumento che - inaugurato nel 2011 - ricorda i sacrifici delle donne che a Prima guerra mondiale in corso s’adoperarono per rifornire con viveri e munizioni le prime linee.



Accanto ai sindaci di Paluzza, Massimo Mentil, e Tolmezzo, Francesco Brollo, ha deposto un omaggio floreale alla stele anche Loredano Primus, nipote di Maria Plozner: «Sul fronte c’erano parenti, ma anche ragazzi che potevano essere loro figli – spiega –. E spesso alle donne toccava anche trasportare a valle i cadaveri dei soldati morti in prima linea». Nel piccolo museo di Timau, un gioiellino che è compendio dei drammatici anni della guerra in Carnia, un’intera sezione è dedicata alle portatrici e alle loro gerle.

Fanno bella mostra di loro anche le prime pagine del Messaggero Veneto che annunciano la consegna della Medaglia d’oro al valor militare alla Plozner, attribuita motu proprio nel 1997 dall’allora Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro.

Dopo aver sfilato all’Adunata di Milano, le “eredi” delle portatrici carniche sfileranno anche domani per le vie di Tolmezzo, «questa volta con il costume originale – annuncia il presidente dell’Ana Carnica, Ennio Blanzan –. Sei portatrici saranno presenti alla sfilata, per ricordare queste figure storiche determinanti negli anni della Grande Guerra».

Erano oltre 1.400, le portatrici, 232 delle quali dalla sola Paularo. «Hanno precorso i tempi – annota il sindaco Mentil –, anticipando anche le staffette partigiane e lanciando in qualche modo la rincorsa dell’universo femminile verso un’emancipazione centrata pienamente soltanto nel secondo Dopoguerra, con il suffragio universale».

Il mazzo coloratissimo di gigli, gerbere e girasoli, portato dalla moglie del presidente Blanzan (rigorosamente in vestito tradizionale) è stato deposto ai piedi del monumento in piazza Pio X a Timau al culmine di una cerimonia brevissima, che si è aperta con la solenne richiesta degli «Onori alle portatrici carniche», di fronte alla quale gli stendardi e i labari delle associazioni alpine sono stati issati, prima del «riposo» comandato dal cerimoniere.
 

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