Lo Zanon attraverso tre secoli

Dopo la grande guerra fu “padre” del liceo Marinelli e del Malignani
Il Regio Istituto Tecnico di Udine fu concepito e realizzato fra l'agosto e il dicembre del 1866 per merito di Quintino Sella, Commissario del re per la provincia di nuova annessione, e di alcuni esponenti della classe dirigente locale - Pacifico Valussi, Gabriele Luigi Pecile, Gherardo Freschi, Giulio Andrea Pirona... - convinti che, per far uscire il Friuli dall'agricoltura di sussistenza, una condizione appena mitigata dall'allevamento del baco da seta e dall'impianto delle prime industrie tessili nei dintorni di Pordenone, fosse indispensabile avviare nella baricentrica città capitale corsi di studio diversi da quelli umanistici, coltivati nel Seminario e nel Liceo classico. Gli aspetti sorprendenti delle origini, per noi oggi davvero “anomali”, sono la solerzia e la lungimiranza di alcuni esponenti illuminati della classe politica della nostra provincia; la capacità di attenzione e di reazione di Quintino Sella; la velocità burocratica di quel tempo davvero lontano. L'istituto, inizialmente strutturato in due indirizzi di studio, l'industriale-agrario (triennale) e l'amministrativo-commerciale (biennale), cinque anni più tardi si adeguò alla struttura prevista per gli Istituti tecnici in Italia, con quattro sezioni quadriennali: fisico-matematica, industriale (soppressa nel 1875 e poi ripristinata), commerciale, agronomia-agrimensura.


Esso, quindi, fu il nostro politecnico, frequentato anche da nobili che volevano ottimizzare i risultati delle loro tenute agricole e/o frequentare poi i corsi di universitari di economia e ingegneria. Per capire l'importanza dell'Istituto, fondato in una provincia in cui l'analfabetismo, soprattutto femminile, era la regola, non l'eccezione, basterà ricordare che si trattò di una scuola aperta, per i corsi serali, anche ai non iscritti; e ancora: il professor Cossa certificava gratuitamente l'autenticità di alcuni prodotti, come l'acqua pudia di Arta e l'acqua medicinale di Sacile; il grande geologo Torquato Taramelli elaborò in due anni la “Carta geologica del Friuli” e poi continuò a pubblicare i suoi studi fra i monti sulle pagine degli “Annali scientifici”; a disposizione di docenti e studenti c'era una straordinaria biblioteca scientifica, con trattati e riviste in più lingue e una raccolta naturalistica che, senza retorica, può essere definita eccezionale; tramite apposite complementari strutture, come il podere sperimentale di Sant'Osvaldo, l'Orto botanico e la Stazione meteorologica, fu raccolto un immenso patrimonio di dati e informazioni. In tal modo lo Zanon, così intitolato nel 1883, può ben essere considerato la prima Università del Friuli. Dopo la grande guerra l'Istituto, per effetto della riforma Gentile, divenne padre di nuovi istituti specializzati, come il Liceo scientifico Marinelli e l'Istituto industriale Malignani, e del Museo di Storia naturale. Dopo il “miracolo economico italiano”, seguito alla seconda guerra mondiale, lo Zanon dapprima cambia sede, passando da piazza Garibaldi a piazzale Cavedalis; poi perde la sezione dei geometri, eretta nell'autonomo Istituto Marinoni, ma si arricchisce della nuova sezione per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere; dà vita a varie sezioni staccate in provincia (Gemona, Tarcento, San Daniele, Palmanova, San Giorgio di Nogaro, Latisana, Codroipo e Tolmezzo), che poi diventeranno autonomi Istituti commerciali; infine si sdoppia nell'Istituto Deganutti.


Oggi l'Istituto, entrato nel terzo secolo di vita, per adeguarsi a tempi molto diversi da quelli dell'Ottocento e del primo Novecento, è diventato un Liceo tecnico per le attività gestionali, strutturato in un biennio unico, seguito da un trienni con tre indirizzi: amministrazione e controllo (ragionieri), comunicazioine e marketing (periti corrispondenti in lingue estere), turistico (da poco attivato, per periti del settore). In più ci sono i corsi Erica (educazione alla relazione interculturale nella comunicazione aziendale), Igea (indirizzo giuridico economico aziendale) e Mercurio (per periti commerciali programmatori): un articolato pacchetto di indirizzi, che rendono possibili nuovi sbocchi professionali e consentono l'accesso a tutte le facoltà universitarie.

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