Lo striscione a casa del sindaco «Fabio non mollare, ripensaci»

VENZONE. «Fabio! Non mollare!!! Ci sono venzonesi che credono in te. Ripensaci». Ieri mattina, il sindaco dimissionario di Venzone stentava a credere ai suoi occhi: sulla recinzione della sua casa a Portis, qualcuno, nella notte, aveva appeso uno striscione che lo invitava a fare un passo indietro e a riprendere in mano il governo della cittadella medievale. Un gesto di solidarietà messo a punto da chi non accetta di perdere il sindaco solo perché è uscito sconfitto dalle elezioni regionali. Candidato nella lista dei Cittadini, Di Bernardo, nel suo Comune, ha raccolto 109 preferenze. Nel collegio 240.
Deluso il sindaco ha gettato la spugna. Ma ora che a lettere cubitali l’hanno invitato a restare, come ha fatto il prefetto, Vittorio Zappalorto, richiamandolo con una lettera alle sue responsabilità, il sindaco ci sta ripensando. «Dopo le lettere del prefetto e delle complesso bandistico, ora anche altri mi invitano a restare», ha affermato Di Bernardo impegnandosi a ripensare la sua posizione. Dovrà farlo entro lunedì, ultima giornata utile prima che le dimissioni si trasformino in effettive. Staremo a vedere.
A Venzone si continua a non parlare d’altro. Molti non condividono la decisione del sindaco accusato di aver abbandonato la barca a un anno dalla scadenza naturale del mandato. Tanti glielo hanno detto, altri hanno preferito lasciargli un messaggio sulla recinzione di casa. In serata lo striscione era ancora esposto, nessuno l’aveva rimosso.
Di Bernardo ha presentato le dimissioni senza confrontarsi né con la maggioranza né con il suo vice, Mauro Valent, che lo sostituisce, e l’assessore Carolina Madrassi. La maggioranza comunque ha deciso di non far mancare l’impegno e di continuare a governare il Comune fino al prossimo anno.
A questo punto pero, è facile ipotizzare un possibile rientro di Di Bernardo in municipio. Lunedì il primo cittadino scioglierà la prognosi. (g.p.)
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