Lo strappo del Pd locale: «Mantenere la Prefettura»

I democratici esprimo perplessità sui criteri adottati dal governo per i tagli «Rassicurare la cittadinanza sui servizi». Anche Sel contro le forbici di Roma
Di Laura Venerus

Pd e Sel si schierano a favore del mantenimento della Prefettura a Pordenone e di conseguenza di Questura e comando dei vigili del fuoco. I democratici invocano al più presto la creazione degli Uts (Uffici territoriali dello Stato), mentre Sel propone di unificare polizia, carabinieri e guardia di finanza

Pd.I democratici pordenonesi sostengono che abolire tali uffici significa eliminare o ridurre tutti quei servizi espletati dallo Stato sul territorio, con particolare riguardo all’ordine e alla sicurezza pubblica, al soccorso e alla difesa civile, all’immigrazione e alla cittadinanza, alla depenalizzazione, alle licenze di polizia, al raccordo con gli enti locali, ai servizi elettorali, nonché a tutta una serie complessa di procedimenti e di attività (circa 270) che interessano anche le categorie economiche e produttive. Esprimono inoltre forte perplessità sui criteri adottati dal Ministero per la scelta delle Prefetture da abolire: in regione, Pordenone è l'unica a essere penalizzata. Per questo, il Pd chiede che si proceda con determinazione alla creazione degli Uts quali punto di contatto unico tra amministrazione periferica dello Stato e cittadini. «E’ infatti urgente rassicurare la cittadinanza che i servizi attualmente garantiti da Prefettura, Questura e Vigili del fuoco non verranno meno – scrivono in una nota – e che le finalità della riforma della pubblica amministrazione non vanno nella direzione di declassare il territorio del pordenonese ma in quella di una più efficiente redistribuzione dei servizi».

Sel. La Federazione provinciale del partito parla di «sconcerto di fronte alla preannunciata chiusura della Prefettura, cosa che appare incomprensibile oltretutto rispetto agli stessi criteri che ispirano il provvedimento stesso, che individuano, fra i motivi che giustificano il mantenimento di questi essenziali presidi di legalità la presenza sul territorio di un numero rilevante di cittadini stranieri e di crisi aziendali». Oltre a ciò, non si possono dimenticare i dipendenti di tali strutture «già in difficoltà dopo sette anni di blocco contrattuale che nella migliore delle ipotesi si troveranno a dover intraprendere la carriera del pendolare con salario decurtato dalle spese per il trasporto. Perché invece di colpire la specialità del Corpo forestale dello Stato, il Governo finge di non sapere che l’Italia ha il record di agenti in Europa, con tanti corpi divisi tra loro, una selva di comandi e un coordinamento inefficace? Non sarebbe più utile arrivare, come chiede l'Ue, a unificare Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza?».

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