Lo storico orafo Mazzola cambia bottega

Il laboratorio di via Giovanni da Udine si è trasferito in via Cisis, in borgo Grazzano
Di Mario Blasoni

MARIO BLASONI. Sergio Mazzola, classe 1934, uno degli orafi più noti e apprezzati della città, cambia bottega: ha lasciato di recente il laboratorio di via Giovanni da Udine e - assieme alle figlie Clarice e Paola e ai nipoti Dario e Marta - ha aperto la nuova sede (negozio e bottega artigiana) in via Cisis 26, in pieno borgo Grazzano. Il nuovo negozio é grande, con tante vetrine, e l’insegna è rivelatrice con, accanto al nome di Sergio Mazzola, la scritta: “Generazioni orafe”. Adesso in via Cisis si fa squadra: padre, figlie e nipoti. Clarice e il figlio Dario lavorano in bottega assieme a Paola, mentre la figlia di quest’ultima, Marta, si dedica alla parte amministrativa. I generi - Gastone e Giuseppe - sono vicini e partecipi, anche se già impegnati in altri settori. Completa il quadro della famiglia il terzo nipote, il dodicenne Luca, che frequenta ancora le Medie.

Il lavoro che fa capo a Sergio Mazzola ha ricevuto molti riconoscimenti, dalla targa Sole d’oro di Sanremo (tre edizioni) al premio Corallo di Torre del Greco. E per il Mazzola nuova versione c’è già un impegno importante: il prestigioso Premio Epifania di Tarcento, nel sessantesimo anniversario dell’istituzione, che si é concretizzato in un’opera del caposcuola udinese: 4 statuette per gli altrettanti vincitori (Ernesto Drigo, Gianni Nazzi, Roberto Siagri e Gustavo Zanin). Titolo I Re, una scultura-multiplo che riprende il mito dei Re Magi, creata con la tecnica della fusione a staffa usata anche al tempo dei Longobardi. Abbiamo detto caposcuola “udinese”, ma avremmo dovuto aggiungere “di adozione”, anche se lui si considera “udinesissimo”, tanto da dire: «Quando sono arrivato a Udine avevo l’impressione che mi stessero aspettando...».

Era l’anno 1959 e il giovane professore, chiamato a insegnare all’Istituto d’arte (non ancora Sello) aveva visitato Cividale («Mi sono innamorato dei Longobardi e ho conosciuto il direttore del museo professor Mutinelli, che mi ha indirizzato verso la Face e altri sodalizi»). Due anni prima si era diplomato a Venezia, dove aveva avuto un ottimo maestro nell’ingegnere e architetto Wenter Marini, ex allievo della mitica Bauhaus, «che mi ha incoraggiato e anche aiutato finanziariamente».

Sergio Mazzola è nato a Calto (Rovigo), nell’alto Polesine, e ha frequentato i primi anni all’istituto d’arte di Castelmassa. Nel ’57 si è diplomato all’istituto del Carmine di Venezia e due anni dopo è giunto a Udine come insegnante, chiamato all’istituto d’arte dal suo ex professore Santini diventato preside della scuola di piazza 1° Maggio. Sempre nel ’57 Sergio si era sposato con una compaesana, Edda Magri, diplomata ostetrica a Ferrara nel 1955, che però non ha mai esercitato.

A Udine - dopo un periodo in cui è stato ospite di Dino Basaldella, che aveva lo studio nel palazzo della Crup in piazzale Osoppo - Mazzola ha aperto il primo laboratorio in via Cicogna, poi è passato in via Gemona, di fronte alla Banca d’Italia, il terzo in via Giovanni da Udine. Casa e bottega sono sempre stati distinti. Sergio ed Edda con le figlie (Clarice c’era già, mentre Paola è nata a Udine nel ’63) hanno abitato dapprima in via Riccardo di Giusto, poi in via Reconquista, al Villaggio del Sole. Da una quindicina d’anni sono a San Gottardo, in una bella villetta circondata di verde e di silenzio.

Mazzola lavora anche in casa dove, tra il soggiorno e il laboratorio-bis, ha una galleria d’arte di opere di colleghi (Dino Basaldella, Codognotto, Pittino, Baldan, Zanetti e Argentieri), nonché un’esposizione antologica personale: dalle statuette realizzate da studente all’ultimissimo lavoro, appunto i Re Magi per il Premio Epifania. Il suo percorso artistico è a 360 gradi: tutte le tecniche possibili nell’oreficeria, gioielleria, cesellatura. E usando ogni materiale: pietra, alluminio, legni pregiati, argento, bronzo, osso, rame e oro... La sua produzione spazia dalle medaglie, ciondoli, collane, orecchini per i doni, alle formelle per opere religiose, (le Via Crucis). Fa anche ricerche con legni pregiati come il bosso che si presta alla tintura e alla lavorazione.

Sergio Mazzola ha insegnato per 30 anni al Sello e sono più di 60 che lavora. Di anni ne ha compiuti 80 nel marzo scorso. Ma non li sente! Infatti continua a lavorare. «E spero di farlo a lungo: ho ancora tante cose in cantiere!».

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