Lo stipendio non arriva perché alla Stroili Oro l’ufficio paghe è all’osso



L’ufficio paghe funziona con difficoltà e i dipendenti sono ancora in attesa dello stipendio di gennaio. Tanto basta per far scattare il campanello d’allarme tra le maestranze della Stroili Oro di Amaro, azienda leader nel retail di gioielli.

Il problema è sorto di recente, dopo il pensionamento del responsabile delle risorse umane e ufficio paghe, maturato in dicembre. In seguito alla sua uscita dagli organici, «le figure individuate per sostituirlo – secondo quanto riferiscono Ingrid Peres di Filcams Udine e Diego Santellani di Fisascat Alto Friuli – non sono, per vari motivi, ancora operative».

C’è da considerare che dal quartier generale di Amaro vengono gestite le pratiche sui cedolini per la retribuzione di circa 3.500 dipendenti di sedi e negozi a marchio Stroili Oro e Histoire d’Or, oltre alle attività gestionali dell’azienda. Un carico di lavoro che, a oggi, è in capo a sole tre persone, oltretutto senza il riferimento di un responsabile che ha gestito l’ufficio paghe negli ultimi dieci anni. Come prima risposta, l’azienda ha richiamato in carica lo storico addetto per gestire la fase di emergenza, poi sono state inserite nuove figure ed è stato chiesto supporto tecnico dall’esterno «preventivando comunque – aggiungono Peres e Santellani – almeno tre mesi per riavviare a regime l’ufficio e non escludendo che alcune procedure potrebbero essere evase in ritardo. In tal caso l’azienda comunicherà tempestivamente alle maestranze eventuali problematiche».

E proprio la mancanza di informazioni precise, connesse per esempio al saldo in ritardo degli emolumenti, ha spinto i dipendenti a contattare i sindacati per chiedere chiarimenti al Gruppo Stroili. Lo scorso 4 febbraio si è svolto un vertice tra management e sigle sindacali, mentre per il 18 di questo mese è stato chiesto un altro incontro per affrontare di nuovo la questione e capire se i primi rimedi stiano portando risultati. «Si tratta di un’azienda sana, che non ha certo problemi nel saldo degli stipendi – precisano Peres e Santellani –, ma dopo quanto accaduto nel 2018, con i trasferimenti dalla Carnia a Milano di una parte di addetti e la gestione di alcuni esuberi, i lavoratori stanno comunque all’erta e ci hanno chiesto di capire».

Per vari motivi (tra cui alcune addette in maternità) l’ufficio paghe è passato da una dozzina di lavoratori alle tre unità attuali. «Il Gruppo Stroili – concludono i due sindacalisti – aveva la possibilità di informare i lavoratori, evitando che si creassero allarmi». —

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