Lo stadio indispensabile ora non lo è più Milioni per i lavori, utilizzo ancora incerto

Il Pn calcio non ci vuole giocare, al Fontanafredda sarebbe bastato un terreno sintetico. Al futuro gestore la patata bollente



Com’è strano, a volte, il mondo della burocrazia, dei soldi pubblici, della pubblica amministrazione. Prendiamo Pordenone, per esempio, e parliamo di strutture sportive: alcune attendono tempi biblici per vedersi stanziati i fondi necessari alla ristrutturazione (è il caso della piscina di Vallenoncello e lo è stato a lungo della pista di atletica del campo Agosti), altre costano milioni, vengono riqualificate a tempo di record e però non risultano affatto indispensabili, anzi.

lo stanziamento

È il caso del rinnovato centro sportivo di Fontanafredda, lo stadio “Omero Tognon”, divenuto impianto sovracomunale per le paventate esigenze del Pordenone calcio. Non si è trattato di un “capriccio”, questo è bene precisarlo, né di un eccesso di zelo degli enti locali che si sono trovati alle prese con il problema, bensì di un atto reso necessario dalla singolare situazione del sodalizio calcistico, che stava per essere “sfrattato” dal Bottecchia, impianto non a norma per il campionato di serie C in cui era impegnato e nel quale giocava ormai da anni grazie a continue deroghe, non più ripetibili. Sta di fatto che a fine 2017 la Regione ha stanziato la somma di 2 milioni 14 mila euro a favore dell’Uti del Noncello per l’adeguamento del Tognon alle norme della Lega Pro. Una cifra importante, ma necessaria per ristrutturare uno stadio oggettivamente vecchio e obsoleto sotto tutti i punti di vista, in primis quello della sicurezza. E all’interno dei lavori previsti, era compresa anche la reazlizzazione di un campo di sfogo in erba sintetica, unica vera esigenza urgente paventata dal Fontanafredda calcio per le sue numerose formazioni giovanili.

lo status quo

Il Comune di Pordenone si è fatto carico di progettazione e direzione lavori (uniche spese direttamente sostenute). Nel frattempo il Pordenone calcio ha disputato la sua ultima stagione in serie C al Bottecchia ed è stato poi promosso in serie B. Il Tognon per l’omologazione alla seconda categoria nazionale avrebbe avuto bisogno di lavori per altri 3,5 milioni, per portare la capienza da 3 mila 800 a 6 mila 500 posti e realizzare aree di filtraggio, prefiltraggio, parcheggi e quant’altro. Questione che non s’è posta, visto che la squadra alla fine è andata a giocare al Friuli di Udine. Adesso però il Tognon è praticamente pronto, sarà “consegnato” ai primi di marzo, il campo sintetico è già operativo. Quindi nel principale continuerà a giocarci il Fontanafredda, e nel suo campionato dilettantistico avrebbe potuto continuare a farlo anche senza ristrutturazione di tale portata.

la destinazione

Il mancato utilizzo per la serie C ha consentito un risparmio di circa 180 mila euro (non sono stati installati videosorveglianza a circuito chiuso, tornelli e altri dispositivi previsti per il calcio professionistico, i soldi saranno utilizzati per rifiniture non previste nel primo capitolato), ma il punto resta lo stesso: a chi gioverà davvero questo nuovo stadio-gioiello? «Abbiamo recentemente incontrato l’amministrazione comunale di Fontanafredda – fa sapere l’assessore ai Lavori pubblici (esclusa la viabilità) e allo Sport di Pordenone, Walter De Bortoli –, chiamata ora a redigere un bando d’appalto per affidare la gestione dell’impianto rinnovato. Che potrà essere utile a molte società del territorio, trattandosi di struttura sovracomunale, e potrà eventualmente ospitare concerti e altri eventi culturali. Il Pordenone avrebbe diritto a farci giocare una delle sue squadre, che adesso utilizzano altri impianti in sei Comuni diversi. Del resto la situazione due anni fa era urgente: dove avrebbero giocato i “ramarri” se fossero rimasti in serie C? E se malauguratamente ci dovessero tornare? E se altrettanto malauguratamente l’Udinese non li ospitasse più? Certo, sono eventualità remote, ma c’era e c’è l’esigenza di farsi trovare pronti. Nell’attesa che, come spera il presidente neroverde Lovisa, si riesca a realizzare, con fondi privati, il nuovo stadio cittadino. Il Comune di Pordenone in questo senso lo supporterà al massimo».

la gestione

Chi si aggiudicherà la gara d’appalto per la gestione, ovvero manutenzione dei campi, adempimenti burocratici, amministrazione e servizi vari? Difficilmente sarà il Fontanafredda calcio, sodalizio dilettantistico che dovrebbe riorganizzarsi in toto per sostenere un simile onere “umano”, ancora più difficile che sia il Pordenone, che della struttura al momento non saprebbe proprio che farsene e che ha già in gestione il centro De Marchi. Toccherà quindi a una società terza. Cui rimarrà in mano una bella patata bollente. —



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