Lo spettacolare volo di Martin, il grifone curato in Friuli

FORGARIA. Non ha avuto un attimo di esitazione: nel momento in cui Fulvio Genero, direttore scientifico della Riserva regionale naturale del Lago di Cornino, gli ha aperto la gabbia, lui ha fatto un piccolo balzo in avanti, ha guardato di fronte a sé, ha sporto il corpo in avanti, ha spiegato le sue grandi ali e ha spiccato il volo puntando alla cima della montagna prima e al cielo blu subito dopo.
Uno spettacolo emozionante quello della liberazione di Martin, com’è stato battezzato sui social in onore della persona che lo ha soccorso in Baviera, il giovane grifone che da è entrato a far parte della grande comunità di grifoni della Riserva di Cornino. La liberazione poco dopo le 13 non a caso: domenica 3 settembre è infatti la giornata internazionale di sensibilizzazione al rispetto degli avvoltoi.
La cerimonia di liberazione è avvenuta alla presenza, tra gli altri, oltre ai referenti della Riserva, del sindaco di Forgaria, Pierluigi Molinaro, e dei componenti della sua giunta dei rappresentanti del Parco Natura Viva di Bussolengo, nonché del sindaco di Pastrengo, Gianni Testi. Una giornata caratterizzata da importanti momenti convegnistici ma il cui protagonista indiscusso è stato il giovane Martin. Si tratta di un grifone nato presumibilmente l’anno scorso, poco meno di due mesi fa, il 17 luglio, era stato trovato debilitato, magrissimo e ricoperto di parassiti in Baviera, a una settantina di chilometri da Monaco.
Curato e rifocillato da un’associazione ornitologica del posto, il 22 luglio il grosso pennuto è stato trasferito all’Alpenzoo di Insbruck dove è rimasto in quarantena in una piccola voliera. Nel corso di quel periodo sono state effettuate sull’animale le necessarie analisi sanitarie: il grifone è risultato privo di ferite e senza alcun sintomo di intossicazione o avvelenamento: «l’individuo – spiega Genero – giovane e inesperto, deve aver avuto la sfortuna di finire in un posto dove non è riuscito a trovare cibo e non è riuscito a tornare da dove proveniva». Con le cure e una nutrizione adeguata, il volatile si è ripreso.
«Sono stato contattato dalla direzione dello zoo – spiega ancora Genero - che ha ritenuto di affidare a noi questo individuo per essere liberato nella riserva naturale. Il 16 agosto scorso – prosegue Genero – ci siamo recati a Innsbruck e il giorno successivo siamo rientrati trasportando il grifone: si è trattato di un viaggio lungo – circa 670 i chilometri percorsi, ndr – e faticoso considerando il traffico e i numerosi centri abitati attraversati». Dunque per Martin è stato il momento più bello dopo tante traversie: quello di tornare a volare libero.
Alla liberazione è preceduta una mattinata di dibattiti e approfondimenti che hanno coinvolto alcune delle realtà più importanti in materia di studio e conservazione della fauna come ad esempio il Parco Natura Viva di Bussolengo, presente con il direttore Cesare Avesani. Tra i temi approfonditi da Genero, le problematiche di conservazione degli avvoltoi in Europa e nel mondo. «Gli avvoltoi - ha spiegato Genero - , negli ultimi anni, hanno subito quasi ovunque un drammatico declino, legato a diverse problematiche causate dalle attività umane. Molte specie, in vari Paesi, sono diminuite o si sono estinte e numerose sono le iniziative per cercare di salvare questi grandi planatori». Il direttore del Parco Natura viva Avesani ha parlato infine della ricerca e della conservazione nei giardini zoologici.
«L’allevamento in ambienti controllati, nella fattispecie in specifiche voliere – ha chiarito Avesani - si è rivelata per i grandi volatori come gli avvoltoi l’unica strategia capace di salvarli da un’estinzione pressoché certa. Il ruolo che i giardini zoologici possono rivestire nel concorrere alla sopravvivenza del grifone si articola in almeno tre aree di competenza».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto