Lo scrittore in cammino in lotta contro il cancro si racconta al Senato Ma il Governo è già uscito

Intervento in occasione della giornata mondiale sui tumori al pancreas Spinelli ha fornito il suo contributo. Dall’altra parte, un’occasione persa 

lezione di valori

Lui è Andrea Spinelli, scrittore in cammino, simbolo della lotta contro il cancro.

L’altro è il Governo, inteso come l’insieme di persone da cui dipendono le politiche volte ad agevolare la ricerca e a salvare il maggior numero possibile di vite umane.

Ieri l’incontro a Roma, in occasione della Giornata mondiale del cancro al pancreas.

A lui, Andrea, questa patologia è stata diagnosticata nel 2013. Da allora ha deciso di avviare un cammino materiale (che lo ha reso un sopravvivente contro ogni diagnosi, uno scrittore e un narratore senza eguali) e uno spirituale (che lo ha trasformato in un simbolo per chi, come lui, crede ancora nella possibilità di ricorrere contro questa sentenza senza appello).

L’altro, il Governo, ha tanti problemi differenti a cui pensare. Ieri, nella Sala capitolare del Senato, doveva essere rappresentato dal ministro della Salute Roberto Speranza. Non è venuto. È arrivato il vice, Pierpaolo Sileri, uscito per impegni istituzionali prima di ascoltare gli interventi e le esperienze dei pazienti.

«Senza “Speranza” non è facilissimo per noi malati» ha trovato la forza di scherzarci su Andrea. Che su Sileri, che pure stima come uomo e chirurgo, ha detto: «Peccato che poco prima dell’inizio della “tavola rotonda” sia dovuto andare via per impegni istituzionali. Sono imprevedibili proprio come la malattia di cui parliamo. Non è una battuta e va bene così (...) Naturalmente non ha perso d’importanza l’incontro ma sarebbe stato meglio, forse, da parte sua, ascoltare gli interventi e nello specifico quelli dei pazienti, lasciando magari qualcuno che potesse riferire. Allora ho pensato che lo farò io e a livello personale, ma portavoce di tanti, così ho promesso».

Parola di Andrea, scrittore in cammino, che nonostante la malattia in quella sala ci è arrivato a piedi, si è raccontato e ci è rimasto fino alla fine.

Lui, piccolo piccolo, con la sua lezione di valori. Per l’altro, il Governo, un’occasione persa e parole su cui riflettere. —

A.B.

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