Livenza da regolamentare «Inutili le attuali paratie»

SACILE. Del funzionamento del sistema di paratie nei salti d’acqua presenti nei rami fluviali del Livenza si è parlato in consiglio comunale in seguito a una interpellanza presentata dal Pd. Nell’intervento di illustrazione il consigliere Giovanni Buttignol ha messo in evidenza che il centro storico di Sacile è caratterizzato da alcuni dislivelli del fiume Livenza e dei suoi rami accessori che in questi punti creano cascate d’acqua. In questi punti (torrione dietro il duomo in prossimità della vecchia centralina idroelettrica, ponte dei Molini in via Mazzini in corrispondenza dell’ex mulino Zarpellon, ponte dei Mori prospiciente palazzo Ragazzoni, sul rio Paisa in prossimità della Mineraria sacilese) sono presenti, inoltre, paratie che in passato regolavano il flusso delle acque per sfruttarne l’uso a fini irrigui e produttivi. Di qui la richiesta di conoscere che importanza ha attualmente tale sistema idraulico, se tale sistema idraulico di chiuse è al momento regolamentato, quale è la loro importanza in caso di piena del fiume Livenza nel modificare il corso delle acque sulle zone abitate a monte in particolare delle zone di Contrada dell’Oca, di via della Pietà, di via Ronche, dove regolarmente le acque esondano in caso di situazione alluvionale.
In risposta il sindaco Roberto Ceraolo ha presentato una relazione scritta in cui si sottolinea che le paratie non hanno mai regolato il flusso delle acque a scopo irriguo né tantomeno hanno funzionato per la “prevenzione” o mitigazione di eventi alluvionali, ma soltanto ai fini produttivi (centraline e molini). I salti, inoltre, non possono essere eliminati in quanto il “nodo idraulico” del centro di Sacile è uno dei più complessi da studiare e per avere risultati certi bisognerebbe realizzare un vero modello idraulico riproducendo in scala la situazione di fatto rilevata in loco soprattutto per quanto riguarda l’alveo del fiume. Si dovrebbero altresì studiare gli effetti sulla stabilità delle sponde a nord dei salti stessi. Il primo cittadino ha poi specificato che relativamente agli eventi atmosferici più intensi che si sono verificati negli ultimi vent’anni, le paratoie sono risultate ininfluenti e neanche il loro perfetto utilizzo avrebbe migliorato la situazione nei luoghi indicati dall’interpellanza, che hanno problematiche “strutturali” di altro tipo.
Dell’utilizzo delle paratoie durante gli eventi di piena al fine di mitigare le esondazioni del Livenza, ha poi rimarcato Ceraolo, non viene fatto cenno nemmeno nelle studio sulle condizioni idrauliche del territorio di Sacile redatto da Betastudio nel 2005. Nell’ipotesi di conclusione del rinnovo dell’iter concessorio per le derivazioni d’acqua attualmente in essere con la Regione, tuttavia, è prevista l’installazione delle paratoie a gravità sui salti del Livenza al fine di mitigare gli effetti dannosi dell’evento atmosferico durante le prime ore in quanto potrà essere scaricata a valle una portata maggiore, naturalmente sino a quando il fiume la riceve. «Al momento nulla di tutto ciò è attuabile – ha concluso – in quanto non ci sono derivazioni d’acqua imposte, ma il deflusso è solamente a sfioro».
Mario Modolo
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