Lite per gli addobbi natalizi e lui accoltella la compagna
Alterco l’altra sera in un condominio di viale Ungheria perché lei voleva esporre l’immagine di Babbo Natale alla finestra e lui no. Ricoverata all’ospedale e poi dimessa. L’uomo dovrà rispondere di lesioni

UDINE.
Lei voleva addobbare la casa in vista del Natale. Lui era contrario. E ne è nato un litigio poi finito nel sangue, a coltellate. Ad avere la peggio è stata l’udinese Vanessa Del Cont, 37 anni, raggiunta da due fendenti all’addome e poi ricoverata all’ospedale Santa Maria della Misericordia. Il suo convivente, Gianluca Fabbro, 47enne residente in città, è stato arrestato. Dovrà rispondere di lesioni. L’episodio si è verificato mercoledì, intorno alle 21, al 125 di viale Ungheria, nell’appartamento al quinto piano in cui vivono i due.
Il litigio.
Sono le 21 dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata e anche giorno in cui, tradizionalmente, si fa l’albero di Natale o, comunque, si comincia ad addobbare la casa. Anche Vanessa Del Cont, a quanto pare, aveva avuto quest’idea. Secondo gli elementi raccolti dai militari della stazione di Feletto Umberto, avrebbe voluto attaccare alcuni “Babbo Natale” alle finestre. Ma Fabbro, operaio e padrone di casa, avrebbe manifestato la sua contrarietà. Dopo le prime parole, i toni si sono subito alzati e poi i due sarebbero venuti alle mani. Lui, secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, avrebbe afferrato un coltello da cucina è l’avrebbe colpita due volte. Ma, sul momento, non è stata esclusa nemmeno l’ipotesi di un gesto di autolesionismo.
I soccorsi.
Nonostante il dolore, la donna è riuscita a telefonare al 112 dicendo «Aiuto, sono stata aggredita». Quando sono arrivati i Cc, era in piedi accanto alla porta. I militari si sono subito accorti che le ferite sanguinavano e hanno quindi chiesto l’intervento di un’ambulanza. Il personale del 118 ha dapprima stabilizzato le condizioni di lei e poi ha medicato le escoriazioni che lui mostrava al volto e alle mani. Poco dopo Vanessa Del Cont è stata accompagnata all’ospedale, visto che le sue condizioni stavano peggiorando.
La versione di lui.
Gianluca Fabbro, dopo il dissidio, è andato a sedersi in camera da letto. Gli investigatori lo hanno trovato lì, tranquillo. «Abbiamo litigato, ma io non ho fatto niente» ha solo detto ai carabinieri senza fare loro alcuna resistenza. «Il mio cliente – ha poi avuto modo di sottolineare anche il suo legale di fiducia, l’avvocato Oliviero Comand – non ha reagito in alcun modo, nemmeno per difendersi». I militari hanno poi individuato sul lavello della cucina un coltello (con una lama di oltre 20 centimetri) che aveva la punta sporca, forse di sangue (saranno le analisi scientifiche a stabilirlo e a rilevare eventuali impronte sul manico). Oltre a quel coltello, i Cc ne hanno posti sotto sequestro altri due trovati nella borsetta di lei (la donna ha spiegato di averli nascosti lì per prevenire altre aggressioni) che, già nella giornata di ieri, è uscita dall’ospedale.
I precedenti.
Non era la prima volta, mercoledì sera, che le forze dell’ordine si trovavano di fronte la coppia Fabbro e Del Cont. «In passato – riferisce ancora l’avvocato Comand – polizia e carabinieri sono intervenuti in viale Ungheria per situazioni create dalla signora». Nel dicembre dello scorso anno, per esempio, fu Fabbro a chiamare i Cc dicendo di essere stato aggredito da lei, alla quale aveva chiesto di andarsene. Un mese prima, nel novembre 2009, Vanessa Del Cont era stata denunciata per violazione di domicilio perchè, dicendo di aver perso le chiavi e di non riuscire a contattare il suo compagno, aveva chiesto ai vigili del fuoco di aprirle la porta. Poi, però, non era stata in grado di dimostrare ai carabinieri che abitava in quell’appartamento e lo stesso Fabbro, che non si trovava in città, aveva chiesto di non farla entrare.
L’inchiesta.
Su questi fatti la Procura di Udine, come ha spiegato il procuratore Antonio Biancardi, ha aperto un’inchiesta nella quale si ipotizza il reato di lesioni personali aggravate. Nei prossimi giorni, comunque, ulteriori accertamenti saranno effettuati dal pm Claudia Finocchiaro. «Molto probabilmente – ha aggiunto il dottor Biancardi – sarà necessario affidare a un medico legale l’incarico di valutare le ferite e la loro compatibilità con la ricostruzione fatta finora». La profondità e l’inclinazione dei colpi, infatti, potrebbero rivelare agli investigatori qualcosa sul modo in cui sono stati sferrati. Questo tipo di approfondimento, dunque, potrebbe consentire ai carabinieri di capire se quelle ferite sono state inferte da una terza persona oppure no.
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