L'Iris va all’asta:niente multiutility del Fvg

La multiutility del Friuli Venezia Giulia non si farà più e dal Veneto parte l’offensiva della trevigiana Ascopiave che, a questo punto, chiede l’aggregazione con Acegas-Aps. L’assemblea degli azionisti di Iris, multiutility della provincia di Gorizia, ha approvato ieri una mozione con la quale conferisce mandato al Consiglio di amministrazione di predisporre un bando di gara per l’alienazione dei rami del settore energia, gas ed elettricità.
di Renato D’Argenio

GORIZIA.
La multiutility del Friuli Venezia Giulia non si farà più e dal Veneto parte l’offensiva della trevigiana Ascopiave che, a questo punto, chiede l’aggregazione con Acegas-Aps. L’assemblea degli azionisti di Iris, multiutility della provincia di Gorizia, ha approvato ieri (favorevoli l’82,4%; astenuti il 6,62% contrari il 2,86% dei così e cioè l’Amga Udine e i Comuni di Medea e Villesse) una mozione con la quale conferisce mandato al Consiglio di amministrazione di predisporre un bando di gara per l’alienazione dei rami del settore energia, gas ed elettricità.


L’assemblea ha precisato che «a parità di offerte sarà privilegiata quella che assorbirà più personale e garantirà nel tempo il mantenimento dei livelli occupazionali». La mozione autorizza, inoltre, il Cda della società a cercare immediatamente aggregazioni per il settore ambiente complementari alle politiche industriali seguite nel settore ambiente di Iris.Per oltre cinque ore i soci di Iris hanno discusso sull’offerta di Acegas-Aps e, soprattutto, su quella dell’Amga Udine.


Antonio Nonino, presidente della società controllata dal capoluogo udinese, in un intervento ricco di dati e motivazioni ha provato, inutilmente, a far passare la tesi friulana: aggregazione con Udine e il Friuli, per poi unirsi a Pordenone e, quindi, raggiunta una certa massa critica, l’approccio a Trieste. Tesi respinta a vantaggio della gara. Sarà, dunque, il miglior offerente, a gestire gas e luce a Gorizia, ma anche a dare lavoro a circa 120 persone.


I favorevoli.
Il primo a “benedire” la decisione dell’assemblea è il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli: «Era l’unica soluzione logica possibile. Il fatto poi sia stata votata dall’82% dei soci ci consentirà di mettere, finalmente, a posto questa società che ha oggettivamente qualche difficoltà. Non potevamo restare sul mercato perchè troppo piccoli e con la gara possiamo incassare più di quanto offerto da Acegas e Amga. In casa teniamo, per adesso, “l’ambiente” in vista di importanti aggregazioni che potrebbero portare alla Multiutility ambientale Fvg.


Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Monfalcone (che controlla il 51% di Iris) Gianfranco Pizzolitto: «I legali hanno evidenziato che il percorso di agreggazione senza gara era difficilmente percorribile. Sarebbe bastato un ricorso per fare saltare tutto. Poi c’era il problema del concambio in azioni: una procedura complessa. Si è deciso per la gara e la scissione tra energia e ambiente. In questo modo risposto alle aspettative della Regione: siamo pronti – conclusa l’operazione sul gas – a sederci a un tavolo regionale per far nasce un multiutility dell’ambiente. Infine il presidente di Iris, Armando Querin: «Sono contento della decisione a larga maggioranza. Ora il cda predisporrà il bando di gara. Ci vorranno alcuni mesi».


I contrari.
I tre contrari alla gara sono stati l’Amga e i Comuni di Villesse e Medea. «Credo sia stata persa un’ottima occasione di fare sistema e crescere – attacca il presidente Antonio Nonino –. L’Amga da parte sua continuerà a guardarsi attorno. E’ presto per dire se parteciperemo alla gara». Per Simonetta Vecchi, sindaco di Villesse, invece: «A luglio era stato dato mandato affinchè l’aggregazione risolvesse il problema ambiente. Così si torna indietro di anni. Il nodo vero non era l’energia, ma i rifiuti. Così impoveriscono la società».


Il Veneto.
«Così facendo non andremo da nessuna parte. Credo che tutti gli attori coinvolti in questa partita debbano fare un passo indietro e arrivare a una decisione. In fretta». Gildo Salton, presidente di Ascopiave, parla con rammarico della decisione di Iris. A suo tempo avevamo presentato un’offerta anche noi – sottolinea il numero uno dell’utility trevigiana –. Successivamente non abbiamo ritenuto opportuno approfondire il dossier proprio nel tentativo di evitare che si creasse confusione. Se questi sono i risultati...».


Secondo Salton la strada maestra rimane quella di un’aggregazione tra Ascopiave e AcegasAps. «Non c’è altra soluzione e aspettando che la valutazione di mercato delle due società si livelli rischiamo di perdere ulteriormente tempo. Per Salton la gara decisa da Iris «rischia di complicare ulteriormente il quadro: pensate cosa potrebbe accadere se ad aggiudicarsela fosse un operatore straniero». Da parte sua, Salton ha intenzione di convocare i presidenti dei principali attori veneti e del Friuli Venezia Giulia per fare il punto sulla situazione.

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