Lignano, le “trezze” attrazione turistica

In cantiere un progetto di valorizzazione delle oasi marine Il ripopolamento ittico renderà le aree un paradiso per i sub

LIGNANO

Nuova valorizzazione e riqualificazione del golfo della riviera friulana. Che potrà diventare veicolo per una promozione turistica della località balneare e dell'intera Regione. Diversi gli obiettivi dell’associazione Progetto Trezza di Lignano Sabbiadoro. Come ha sottolineato il presidente Tommaso Gasparini, recuperare un’area dal punto di vista ambientale per poi poterla sfruttare in maniera sostenibile, far nascere nei giovani, e non solo, attraverso la didattica e la divulgazione, una cultura legata al mare, proporre dei pacchetti turistici per subacquei e pescatori sportivi, dando loro delle zone fruibili nel rispetto della natura. Senza contare l’importante ricaduta positiva che avrebbe sul comparto pesca in quanto le aree oggetto di studio potrebbero diventare bacini per il ripopolamento ittico, se attentamente gestite e controllate. E sulle attività sportive come le immersioni subacquee che garantirebbero un afflusso di appassionati anche fuori stagione. Tra gli oggetti di studio del progetto “Trecolara” la fascia antistante le lagune di Grado e Marano la più interessata dalle “trezze”, affioramenti rocciosi sul fondale marino ad una distanza dalla linea di costa compresa tra 2 e 17 km, ad una profondità variabile tra 8.3 e 21.5 m. Per quanto riguarda l’aspetto ambientale, si pensa che le trezze presenti lungo le coste di Lignano e Grado siano formazioni sottomarine molto importanti essendo oasi di vita in cui si concentra la flora e la fauna dei fondi duri maggiormente ricchi di biodiversità, costituendo una ricchezza di ambienti e di popolamenti. Oltre alla loro valenza naturalistica questi affioramenti rappresentano veri e propri rifugi sottomarini per gli stadi giovanili di molte specie ittiche di pregio a beneficio della qualità del pescato delle aree costiere antistanti. Principale partner del progetto “Trecorala” è l’O.G.S. di Trieste (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) un’eccellenza nel settore della ricerca con un forte interesse nel campo delle scienze del mare, e dell’ambiente. La lista dei partner comprende enti molto importanti nel settore scientifico, come l’Università degli Studi di Trieste, l’Istituto Nazionale di Biologia della Slovenia, l'Università di Nova Gorica, e nel settore ambientale come Arpa, il Centro di Formazione e istruzione Nautica Professionale di Portorose e la cooperativa Shoreline che gestisce, per conto del WWF, l’area marina protetta di Miramare. «Grande soddisfazione –commenta Gasparini –, è la riconferma tra i sostenitori dei comuni di Lignano Sabbiadoro, Grado e Marano Lagunare, molto sensibili a questo progetto sia per la valenza ambientale sia per quella turistica». Lo specchio d’acqua, simbolo per eccellenza delle nostre vacanze estive diventa così una risorsa che soddisfa tutti, dal punto di vista ambientale, dell’eco-turismo sostenibile e delle risorse ittiche.
Viviana Zamarian

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