Lignano, inchiesta sulle seconde case: la Gdf passa al setaccio l’anagrafe

LIGNANO. Risultavano residenti a Lignano per poter beneficiare di contributi regionali sulla prima casa, esenzione Imu e Tasi e di altre agevolazioni sociali legate a un basso Isee, ma di fatto abitavano in un’altra città dove avevano affetti e lavoro.
Decine e decine i casi scoperti dalla Guardia di finanza di Udine, tanto da rendere obbligatorio un ulteriore accertamento negli uffici comunali.
E mercoledì, dalle 9 alle 20, gli uomini delle Fiamme gialle – coordinati dal comandante provinciale, colonnello Stefano Commentucci – hanno passato al setaccio i locali dell’ufficio Anagrafe del Comune di Lignano e l’abitazione della responsabile dell’ufficio, Flavia Sicali, 50enne residente a Palazzolo dello Stella, indagata per le ipotesi di reato di ommissione di atti di ufficio.
Il blitz – avvenuto in base al decreto di perquisizione locale disposto dal pm Claudia Danelon – è maturato in seguito a un’ampia indagine della Guardia di finanza udinese secondo cui la donna, nel suo ruolo di responsabile dell’ufficio anagrafe, non avrebbe compiuto i dovuti controlli relativamente ai requisiti necessari per il rilascio della residenza anagrafica e non avrebbe adottato i provvedimenti conseguenti all’accertamento della mancanza dei requisiti.
In sostanza, la dirigente avrebbe attestato la residenza di persone che, in realtà, utilizzavano l’abitazione come seconda casa, soltanto durante il periodo di vacanza.
Il caso delle false residenze è un fenomeno che ha vaste dimensioni. Gli uomini della Gdf stanno vagliando centinaia di casi, decine quelli già scoperti.
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