Lignano, arrestato il vicesindacoper una tangente di 30 mila euro
Salvatore Sapienza (An) ai domiciliari con l’accusa di concussione per una tangente di 30 mila euro. Perquisiti casa e ufficio. Il sindaco lo sospende. L’opposizione: via la giunta. Svolta nell’inchiesta sulle mazzette per la maxi-lottizzazione Stefanel che ha già portato in carcere il capo dell’ufficio tecnico comunale. Citato con il suo soprannome nell’intercettazione che lo incastra: "Agamennone è stato pagato"

LIGNANO
. Il vicesindaco di Lignano Sabbiadoro, Salvatore Sapienza, 50 anni, è stato arrestato ieri mattina e posto ai domiciliari per disposizione della magistratura di Venezia che indaga su un presunto caso di tangenti, caso che riguarda una lottizzazione a Lignano per la quale è già stato arrestato (e ora si trova ai domiciliari) un altro lignanese: il capo dell’ufficio tecnico, Andrea Mariotti.
Come l’avvocato Massimo Carlin (personaggio chiave dell’inchiesta), anche il vicesindaco di Alleanza nazionale di Lignano è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione. Ieri i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di Venezia gli hanno consegnato l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice lagunare Daniela Defazio. E’ accusato di aver costretto i collaboratori di Giuseppe Stefanel a consegnargli 30 mila euro (ma sarebbero dovuti essere 90 mila).
Il pubblico ministero Rita Ugolini aveva chiesto il carcere per Salvatore Sapienza, ma il giudice ha ritenuto più adeguata la misura degli arresti nella sua abitazione. «Sono innocente, mi hanno incastrato», avrebbe detto a caldo ai militari dell’Arma l’esponente politico di centro destra.
«La famiglia Stefanel è stata a dir poco taglieggiata, come si trattasse di un assalto alla diligenza», commenta l’avvocato veneziano Antonio Franchini, che ha assistito l’imprenditore trevigiano Giuseppe e i suoi collaboratori, che in questa indagine rivestono il ruolo di parti offese. E sono stati proprio loro, nelle dichiarazioni rilasciate al pm e ai carabinieri veneziani dopo l’arresto dell’avvocato Carlin e del responsabile dell’ufficio urbanistica di Lignano Andrea Mariotti, avvenuto lo scorso 23 settembre, a “incastrare” Sapienza.
Stando alla versione del gruppo Stefanel, ampiamente riportata nelle cinque pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, a chiedere i soldi minacciando di non far passare il progetto presentato dalla società Agricola Stefania per il villaggio turistico sugli 80 ettari di sua proprietà sarebbe stato proprio il vicesindaco e assessore all’Urbanistica. La richiesta sarebbe arrivata poco prima che la delibera fosse approvata dalla giunta e il pagamento sarebbe avvenuto nel marzo scorso. A consegnare i 30 mila euro sarebbe stato il geometra Rino Guzzo, che per la “Agricola Stefania” seguiva l’iter della pratica in Comune, mentre gli altri 60 mila avrebbe dovuto essere consegnati “a babbo morto” (questa la frase ripetuta da Guzzo nell'interrogatorio), cioè quando il progetto per il villaggio turistico fosse stato approvato dall’amministrazione comunale e dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
A consegnare la busta con i 30 mila euro sarebbe stato Tito Berna, amministratore delegato delle società degli Stefanel, che aveva ricavato dalla vendita di un immobile della famiglia dell’imprenditore tessile trevigiano. Giuseppe Stefanel sarebbe stato informato di tutto quando le due tangenti (oltre a quella di Sapienza ci sono stati i 10 mila euro a Mariotti) erano già state consegnate. Mariotti, dopo essere finito in carcere, ha sempre negato di essere a conoscenza della bustarella per l’assessore, ma in una telefonata intercettata sosteneva di aver saputo che «Agamennone era stato sistemato», e per i carabinieri quel soprannome del condottiero acheo era riferito a Sapienza. Sull’ordinanza firmata dal giudice veneziano, che interrogherà l’indagato la prossima settimana, sono riportati i discorsi che l’assessore di Alleanza nazionale avrebbe ripetuto agli uomini di Stefanel per ottenere quei 90 mila euro. Aveva spiegato che gli servivano per la vicina campagna elettorale (alle elezioni è poi stato confermato), in modo da vincerla e poter avere voce in capitolo per far passare i progetti urbanistici della “Agricola Stefania”.
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