L’ex circolo ufficiali perde pezzi

Interventi per la messa in sicurezza della caserma Savorgnan di via Aquileia: l’intonaco cade sul marciapiede
Udine 14 ottobre 2014 via aquileia Copyright Petrussi Foto Press Turco
Udine 14 ottobre 2014 via aquileia Copyright Petrussi Foto Press Turco

UDINE. Cade l’intonaco dell’ex circolo ufficiali di via Aquileia e i vigili del fuoco transennano la zona. Una facciata oramai irriconoscibile ha sostituito quella che un tempo accoglieva i ranghi più alti dell’Esercito. In via Aquileia non si contavano feste, incontri e gala durante il periodo d’oro del circolo. Ora, con le razionalizzazioni della spesa, la facciata è solcata da enormi “rughe” che restituiscono lo stato di abbandono dello stabile. Stato di abbandono che è evidente anche da alcune imposte divelte.

L’anno della crisi è il 2010 quando l’esigenza di razionalizzare diventa impellente anche nel mondo della Difesa. Le Forze armate decidono di non sobbarcarsi più la gestione diretta del circolo e promuovono il primo bando per l’esternalizzazione del servizio. A maggio di quell’anno lo stabile riapre i battenti, ma a tempo, perché da Roma arriva l’aut aut: chiusura o privati.

È lo Stato maggiore a prendersi carico delle spese per il circolo. I proventi frutto delle iscrizioni, infatti, servono appena a coprire le spese (per dirla con altre parole, a pagare le bollette). Per tutto il 2010 il personale del circolo è militare, ma l’obiettivo è che camerieri, uscieri e qualsiasi altra figura necessaria allo storico ritrovo siano stipendiati dalla ditta che si aggiudicherà la gestione. In questo sistema, però, giocano una parte fondamentale i ricavi delle attività interne.

E di ricavi in via Aquileia se ne contano pochini. Da quel momento i bandi indetti sono almeno cinque. Ma nessuno con serie intenzioni di rilevare la gestione si è fatto avanti. Considerata l’impossibilità di affittare lo stabile a privati, l’Esercito ha vagliato anche l’ipotesi di affidarlo al pubblico e più precisamente al Comune. Ma anche per Palazzo D’Aronco la coperta è corta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto