L’ex centrale di Giais sempre più in degrado Urgente il recupero

L’impianto idroelettrico è un simbolo della storia friulana La struttura va preservata, ma mancano progetti e soldi

AVIANO

Abbandonata a sé stessa, si sta sempre più deteriorando l’ex centrale idroelettrica di Giais, senza che alcun stanziamento appaia nei bilanci, annuali e pluriennali, comunali e regionali per recuperarla.

Si tratta di una sigificativa espressione di archeologia industriale , costruita a cavallo del ventesimo secolo. Dimenticati ormai i tentativi del sindaco Stefano Del Cont e del vicesindaco Sandrino Della Puppa di iniziare un programma di recupero, per il prezioso, imponente manufatto sembra ormai pronunciata la condanna a una morte lenta, ma inesorabile.

Il sito, con l’ampio parco, vicino alla ferrovia pedemontana dagli splendidi ponti in pietra, potrebbe essere usato, soprattutto in estate, per manifestazioni culturali e concerti. Ma ogni idea sembra venir cancellata da una totale indifferenza. Presto nessuno ricorderà più neanche la storia della centrale, che fa emergere quella molto più vasta dell’industrializzazione del Friuli.

Nel 1908, quand’era entrata in funzione, la centrale di Giais riforniva di energia elettrica Udine con una linea di 45 chilometri alla tensione di 30 mila volt. Costruita grazie all’intuizione dell’ingegnere civile Aristide Zenari ( Pordenone 1862 – 1944) che, per primo scoprì la possibilità di sfruttare la forza delle acque del Cellina, l’ex centrale di Giais potrebbe diventare un simbolo della storia del lavoro nella pedemontana, delle capacità imprenditoriali e delle tecniche di costruzione delle centrali idroelettriche all’inizio del Novecento.

Unici i suoi “serpentoni” in acciaio, le due condotte forzate che si inseriscono in un modo del tutto originale nella centrale, realizzate dall’ingegnere idraulico Antonio Pitter (Rorai 1867 – 1936) cognato di Zenari. Tutto appere destinato a essere dimenticato, perduto, distrutto dall’ignavia di coloro che dovevano e dovrebbero mantenere memoria, storia ed edificio di una realizzazione degna di diventare orgoglio e identità della comunità avianese.

L’ex centrale idroelettrica di Giais, entrata in funzione con due turbine e altrettanti alternatori nel 1908, ha seguito l’imponente centrale di Malnisio che funzionava a pieno regime dal 1905, con quattro turbine e altrettanti alternatori, precedendo la terza centrale, quella del Partidor, fuori San Leonardo, finita dopo la Prima guerra mondiale e funzionante dal 1919, con due turbine e altrettanti alternatori. Tutto era stato concepito da Aristide Zenari. —



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